Rogo doloso devasta i Calanchi

Atri, interviene l’elicottero della Forestale. Un altro incendio minaccia un camping a Silvi Paese

ATRI. Con l'estate appena cominciata tornano in azione i piromani nel parco dei calanchi. Ieri notte, intorno all'una, qualcuno ha appiccato il fuoco in un'area della riserva naturale regionale dei calanchi di Atri tra le località Fosso San Paolo e Fosso Casale, al confine con il Comune di Città Sant'Angelo. Sono andati in fumo circa sette ettari di vegetazione erbacea ed arbustiva tipica delle colline litoranee. In particolare, le fiamme hanno distrutto tamerici, olmi, pini, ulivi (presenti in campi di proprietà privata), ginestre in fiore, macchie di canne di Plinio, cespugli di sulla, leguminose e graminacee. I danni del vasto incendio, naturalmente, hanno interessato anche la fauna presente nell'area protetta, soprattutto quella in nidificazione: fagiani, passeriformi, galliformi (che nidificano a terra), e tassi. La zona, oltretutto, da un paio d'anni è frequentata anche da caprioli, ora messi in fuga dalle fiamme.

L'incendio, segnalato da alcuni residenti, è stato domato verso le 7 del mattino, dopo circa sei ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco di Roseto, della Forestale di Atri e di quella regionale, intervenuta da L'Aquila con un elicottero con cui è stata prelevata acqua da un laghetto in località Piantara, nel comprensorio di Atri. L'area incendiata, che è tra i 300 ed i 400 metri sul livello del mare, era stata già presa di mira dai piromani nel 2008, mentre nel 2006 e nel 2007 i piromani avevano agito in altre zone del parco dei calanchi, che si estende complessivamente per circa 400 ettari. Durante le operazioni di spegnimento, ieri i vigili del fuoco hanno anche dovuto presidiare le abitazioni che si trovano nei dintorni. I piromani hanno agito in piena notte, addentrandosi nell'area protetta attraverso la strada comunale San Paolo, com'era già avvenuto quattro anni fa.

«Si è trattato di nuovo di un incendio doloso in piena notte», afferma Adriano De Ascentiis, direttore del parco. «Purtroppo, per carenza di fondi, disponiamo di un unico guardiaparco, in servizio di giorno, ma di notte nessuno vigila sulla riserva. Avremmo bisogno di più fondi per garantire, almeno d'estate, la vigilanza h 24». «La presenza costante di guardiaparco nei calanchi e nell’area marina protetta di Cerrano», sottolinea Italia Nostra di Atri, «farebbe risparmiare tante risorse necessarie per spegnere incendi e garantirebbe una vera tutela ai nostri due parchi naturali».

Ieri altri incendi sono scoppiati nel Teramano.In fiamme è andata parte della collina di Silvi paese e ci sono stati momenti di paura per il vicino camping Europe Garden. L'incendio è divampato intorno alle 15 lungo la strada comunale che porta a Silvi Paese in contrada Fonte da Capo. Sul posto sono intervenute subito due autopompe dei vigili del fuoco di Roseto, che in poco tempo hanno domato le fiamme che stavano per raggiungere il vicino villaggio turistico. Forse un mozzicone di sigaretta buttato da un'autovettura in transito la causa del rogo. Sul luogo dell'incendio vi erano molte sterpaglie secche e cumuli di paglia che hanno sicuramente favorito l'espandersi delle fiamme. Ieri il centralino dei vigili del fuoco di Roseto è andato in tilt per le decine di interventi richiesti. Tra gli altri, l’incendio di un campo di grano è stato domato in mattinata vicino al cimitero di Mosciano.

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