Roseto, è vietato fare il bagno ma la gente si tuffa lo stesso

Il Comune non annuncia il divieto e piazza micro cartelli sulla spiaggia scatenando la rabbia dei turisti La parte centrale della riviera è interdetta, ma il sindaco non sa dire quando finirà l’emergenza

ROSETO. I primi a essere sorpresi dell’ordinanza-lampo del sindaco Enio Pavone, sono stati i bagnanti più mattinieri. Infatti, la bella e calda giornata di ieri - ironia della sorte con un mare cristallino particolarmente invitante, a dispetto dell’inquinamento certificato dall’Arta - li ha spinti in acqua a cercare un po’ di refrigerio anche nelle zone in cui è in vigore il divieto di balneazione da giovedì sera.

Scarsa comunicazione. «Io non sapevo nulla», ci risponde sorpresa un’anziana signora alla quale facciamo notare il cartello di divieto proprio a due passi dal tratto di mare in cui si stava bagnando. In breve si forma un gruppo di curiosi intorno al piccolo avviso. Uno di loro commenta sdegnato: «Perché non hanno messo qualche addetto sulla spiaggia per informare chi non si accorge dei cartelli? Tra l’altro questi iniziano da un certo punto in poi, pertanto chi, come me e mia moglie, è entrato in acqua per camminare partendo da una zona non vietata, si ritrova nel bel mezzo del divieto senza accorgersene».

Analisi e malori. Il campione analizzato era stato prelevato il 10 luglio, quindi due giorni prima dell’ordinanza, emanata nel tardo pomeriggio del 12 luglio. Secondo i dati riscontrati dall’Arta, a superare il livello di guardia sono i valori della escherichia coli (mpn/100 ml:42) e degli enterococchi intestinali (ufc/100ml: 320). Si tratta dunque chiaramente di scarichi fognari. Già dal giorno precedente l’ordinanza del sindaco, sono stati riferiti casi di malori intestinali e irritazioni agli occhi, soprattutto di bambini. Difficile, comunque, stabilire se i malori abbiano effettivamente a che fare con la presenza sopra la norma di tali batteri nel mare.

Zona interdetta. Difficile capire dai cartelli piantati nell’arenile la reale estensione del tratto di mare interessato dal divieto. E neppure leggendo la descrizione dell’Arta, benché estremamente precisa in quanto indicata tramite coordinate geografiche (latitudine e longitudine), si riesce a capire quale sia la zona ‘rossa’. In pratica il divieto di balneazione riguarda l’area che parte all’altezza di via L’Aquila, quindi piazza della Libertà (stazione ferroviaria), pertanto comprende i tratti di mare a partire dallo stabilimento ‘La Lucciola’ per 580 metri a nord: praticamente le spiagge più centrali di Roseto. Misura preventiva. L’ordinanza parla di un divieto di balneazione «a titolo temporaneo cautelativo» si legge nel provvedimento «al fine di salvaguardare la salute pubblica, in attesa delle risultanze di nuove analisi». Intanto l’Arta ha già effettuato, negli stessi tratti di mare, nuovi prelievi di acqua sui quali sono in corso ulteriori analisi, anche di un laboratorio privato, per verificare se la presenza degli inquinanti già riscontrati in eccesso, sia diminuita o se, al contrario, il divieto debba essere mantenuto ancora per molto. Per ora l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Fornaciari riferisce che il Comune non é in grado di stabilire una data certa sul termine del divieto, ma ogni giorno che passa, si provoca un danno maggiore al già zoppicante turismo locale.

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