Roseto, i debiti arrivano a quota 35 milioni

Sulle difficoltà di cassa pesa anche la realizzazione del nuovo lungomare ancora incompiuto

ROSETO. Indebitamento consolidato che si aggira intorno ai 35 milioni di euro, cui bisogna aggiungere anche 7 milioni di debiti fuori bilancio. Euro più, euro meno. Sono questi i numeri delle finanze comunali, cui l’attuale amministrazione deve ora far fronte dopo averle ereditate da quelle precedenti. Ma ci sono anche circa 2 milioni di interessi passivi annui legati ai mutui ancora accesi, il che ha pressoché azzerato la possibilità di accedere a nuovi prestiti. Tutto questo si traduce con l’impossibilità di dare vita a nuove opere pubbliche per i prossimi anni. Senza considerare i 4 milioni in meno di trasferimenti statali. Una situazione tutt’altro che allegra, basti pensare che il totale del bilancio comunale ammonta a 26 milioni: nove in meno rispetto al monte dei debiti già maturati, gran parte dei quali contratti per la realizzazione del nuovo lungomare. Peraltro rimasto incompiuto perché i soldi non sono bastati.

Un’altra mazzata è giunta proprio in questi giorni con il pagamento di una grossa fetta dei debiti fuori bilancio, cioè 5milioni e 600mila euro relativi agli espropri dei terreni dove è stato realizzato l’autoporto e la nuova area artigianale. In tutto il Comune ha già liquidato 6milioni e 371mila euro per passivi legati a contenziosi iniziati molti anni addietro (i cosiddetti debiti fuori bilancio) e che oggi si sono conclusi a svantaggio delle casse comunali. Tra i più sostanziosi ci sono 150mila euro sborsati a favore di un’impresa per una controversia iniziata all’indomani della realizzazione della piscina comunale. E poi 591mila alle Ferrovie per il sottopasso di Cologna Spiaggia e 422mila a una ditta per una licenza edilizia non concessa. Il più recente riguarda l’esborso di 59mila e 800 euro a favore di una ditta che aveva fatto ricorso contro il primo appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani. Insomma, una situazione pesante che costringerà l’attuale amministrazione ad adottare delle opportune misure. Alcune sono già state applicate attraverso un’operazione risparmio, iniziata prima della spending review imposta dal Governo: per esempio la riduzione dei dirigenti o l’esternalizzazione di alcuni servizi come il trasporto scolastico.

L’intenzione è di procedere su questa linea, come dichiarato anche durante l’ultimo consiglio comunale, appaltando cioè altri servizi, così come attraverso la dismissione di beni pubblici non utilizzati al meglio, anch’essa già iniziata con la vendita a privati della farmacia comunale. Misure che non hanno impedito l’applicazione di una nuova aliquota per quanto riguarda la Tasi (la tassa sui servizi indivisibili), fissata al 2,5 per mille e non al massimo consentito del 3,3.

Federico Centola

©RIPRODUZIONE RISERVATA