Nino Faga premiato dall'allora sindaco di Roseto in una foto di tre anni fa

Roseto, si schianta e muore l’ex campione Nino Faga 

Era uscito di strada venerdì con la sua moto. Aveva 73 anni: arrivò a correre nel Mondiale, poi una vita difficile

ROSETO. Nino Faga è morto come è vissuto: sfidando la morte a bordo di una motocicletta. L’ex campione rosetano di motociclismo, 73 anni, si è spento ieri mattina nel reparto di rianimazione dell’ospedale Mazzini di Teramo, dov’era ricoverato dallo scorso 25 agosto per le lesioni subìte in un incidente stradale. Venerdì Faga ha imboccato la statale 150 in direzione monti a bordo di una potente moto da strada della quale alla prima curva, quella dietro al PalaMaggetti, ha perso il controllo. Si è schiantato prima su un muro e poi sul guard-rail e, anche se nell’immediatezza dello schianto ha avuto la forza di rialzarsi, nella caduta ha subìto un grave trauma cranico che con il passare delle ore lo ha costretto al ricovero in rianimazione. Fino al tragico epilogo di ieri. Com’è prassi nel caso di persone ricoverate per incidenti stradali che muoiono in strutture sanitarie, la salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Probabilmente la Procura deciderà di far eseguire l’autopsia.
Nino Faga, che in gioventù è emigrato in Canada, dove ha cominciato a correre in motocicletta, negli anni Settanta è arrivato a disputare competizioni mondiali. Era in pista durante a Monza il 20 maggio 1973, quando durante il Gran premio della classe 250 morirono Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, due dei più grandi centauri di tutti i tempi.
Roseto ha celebrato le sue gesta il 29 giugno 2014 durante la prima rievocazione storica “Circuito Cittadino Città di Roseto” – 1° Trofeo “Nino Faga”, svoltasi sul lungomare Celommi. Nell’occasione, Faga esaudì il desiderio di guidare per un’ultima volta la sua moto dell’epoca, compiendo un intero giro del percorso e venendo premiato dalle autorità. Il pilota rosetano infatti negli anni Settanta è stato uno dei protagonisti di varie edizioni del circuito cittadino “Città di Roseto”, che richiamava migliaia di appassionati oltre ad alcuni dei migliori team e dei più forti motociclisti dell’epoca, che partecipavano proprio grazie alla presenza del centauro di casa.
Cessati i fasti dello sport, Faga non ha avuto una vita facile. Viveva in una casa popolare con una modesta pensione sociale ed ha avuto qualche disavventura con la giustizia per questioni di droga. Di sicuro non rinunciava alla passione della sua vita, quella per le due ruote, che gli è stata fatale.(d.v.)
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