Roseto, travolto e ucciso in bicicletta a 28 anni 

Loschiavo era con altri cicloamatori. È caduto per colpa di una buca, una Bmw lo ha investito. Domani i funerali a Bellante

ROSETO. Sorride sempre nelle foto che lo raccontano in sella alla sua amata bici, mentre gioca a calcio o con la sua inseparabile macchina fotografica. Mattia Loschiavo, di Bellante, era innamorato della vita perché a 28 anni non si può credere di uscire una mattina in bicicletta con gli amici e non tornare più a casa.
Se n’è andato per sempre su una delle tante strade teramane dissestate e piene di buche nello scontro frontale con una macchina. Forse, racconta chi era con lui, proprio dopo aver perso il controllo della sua due ruote a causa di un avvallamento in un tratto in discesa della provinciale 22, quella che da Cologna paese collega con la rotonda della Teramo-mare.

La vittima. Mattia Loschiavo

La tragedia si è consumata in pochi attimi, poco dopo le 11, davanti agli occhi di alcuni amici della squadra di amatori D’Ascenzo bike di Bellante con cui il giovane ieri mattina era uscito per una pedalata. Il ragazzo, nel percorrere un tratto in discesa, ha perso il controllo della bici probabilmente proprio a causa di una buca finendo a terra mentre sulla corsia opposta sopraggiungeva una Bmw. Il conducente della vettura, un giovane teramano, fino all’ultimo ha tentato, purtroppo inutilmente, di evitare lo scontro finendo successivamente in una piccola scarpata. Per il ciclista non c’è stato nulla da fare: è morto in pochi istanti nonostante il soccorso immediato degli operatori del 118 e dei pompieri.
E in attesa che i rilievi degli agenti della polizia municipale di Roseto ricostruiscano con chiarezza la dinamica dei fatti, la cronaca di una tragedia si srotola tra sogni e testimonianze. Quelli di Mattia, figlio amatissimo, insieme alla sorella, di Nino e Tiziana, famiglia molto conosciuta a Villa Rasicci di Bellante. Era dipendente di un’azienda di Mosciano e il suo tempo libero lo divideva tra la passione per lo sport e quello per la fotografia. Oltre alla bicicletta, sia su strada che mountain bike, amava il calcio e, dopo aver militato per anni in varie squadre, da qualche tempo giocava con il Varano (prima categoria girone D) e ieri pomeriggio avrebbe dovuto scendere in campo nella partita contro il Pro Nepezzano (incontro rinviato dopo la tragedia). E poi c’era la macchina fotografica a cui si era avvicinato da qualche tempo e che gli aveva regalato già molte soddisfazioni. «Un ragazzo indimenticabile», racconta commosso Giorgio Di Giovangiacomo, dirigente del Varano, «bravissimo, sempre pronto a dare una mano agli altri. Una tragedia per tutti». Dice Giovanni Melchiorre, sindaco di Bellante, «il nostro paese è in lutto. Mattia era un ragazzo d’oro». Da ieri pomeriggio è iniziato il mesto pellegrinaggio all’obitorio dell’ospedale di Teramo. Domani, lunedì 20 novembre, alle ore 10 i funerali a Bellante.
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