Saccuti e due banche devono pagare

Ammanco da oltre un milione al Comune di Tortoreto: la Corte dei Conti condanna l’ex economo, Tercas e Carichieti

TERAMO. Sono chiari i giudici della Corte dei Conti quando scrivono «che sulla responsabilità principale di Saccuti, a titolo di dolo, non possono sorgere dubbi» condannandolo al pagamento di un milione e 200mila euro. Ma lo sono altrettanto quando, nel condannare anche le banche Tercas e Carichieti al pagamento di 80mila e 130 mila euro sempre in favore del Comune di Tortoreto, mettono nero si bianco che «per converso sussiste la concorrente responsabilità contabile delle due banche a fronte della irregolare procedura di estinzione dei mandati di pagamento illecitamenti emessi dal Saccuti». Il caso è noto: Pasqualino Saccuti, 43 anni, è l’ex economo del Comune di Tortoreto arrestato con l ’accusa di aver usato in nove anni un milione e 200mila euro di soldi pubblici (quelli dell’ente per cui lavorava) per pagarsi vacanze, macchine e vestiti attraverso un ingegnoso accesso abusivo al sistema informatico dell’ente. Le due banche gestivano il servizio di tesoreria del Comune e, secondo l’accusa della procura della Corte dei Conti in questa veste «avevano rilasciato assegni circolari in pagamento dei mandati illeciti, consegnandoli irritualmente al Saccuti anzichè inviarli al creditore a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento». E questo scrivono i giudici nella sentenza: «la consegna di un assegno circolare brevi manu al responsabile del servizio finanziario per la successiva consegna (al supposto creditore) dell’ente costituiva modalità di estinzione del mandato di pagamento non solo non prevista dal regolamento di contabilità e, come tale irregolare, ma anche di per sè gravemente incauta». E aggiungono: «la scrupolosa osservanza del regolamento di contabilità da parte del tesoriere avrebbe reso immediatamente percepibile ai creditori personali del Saccuti ( i quali non avevano rapporti obbligatori con l’ente), che costui stava effettuando spese personali addossandone il pagamento all’ente pubblico di appartenenza; sarebbe stata così interrotta ed impedita l’ulteriore attività illecita del Saccuti (com’è infine tardivamente avvenuto)». Ed è forte di questo pronunciamento dei giudici contabili che il Comune di Tortoreto, dopo essersi rivolto alla Corte dei Conti, è pronto a chiedere i danni alle banche in sede civile. Dice l’avvocato Gabriele Rapali, legale dell’ente: «chiederemo un risarcimento danni in termini di inadempimento e violazione delle controversie del servizio tesoreria. Perchè è stato violato un contratto, perchè il regolamento di contabilità con cui il Comune affidava il servizio di tesoreria a queste due banche vietava la consegna degli assegni a mano». Già condannato a tre anni per aver tentato di acquistare un Suv sempre con i soldi del Comune (reato per cui nel gennaio 2012 venne raggiunto da un divieto di dimora a Tortoreto in seguito al quale si dimise dall’incarico), Saccuti è accusato di truffa, peculato, falso e accesso abusivo ad un sistema informatico: reato quest’ultimo che ha fatto scattare la competenza della procura distrettuale.(d.p.)

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