San Gabriele, lettera di Papa Francesco per la consacrazione

In 5 mila alla cerimonia di consacrazione del nuovo santuario presieduta dall’inviato speciale di Papa Francesco, il cardinale Ennio Antonelli

ISOLA DEL GRAN SASSO

È arrivato il giorno della consacrazione per il nuovo santuario di San Gabriele dell'Addolorata a Isola del Gran Sasso. A presiedere l'evento, da questa mattina, l'inviato speciale di Papa Francesco, il cardinale Ennio Antonelli, già arcivescovo di Firenze e presidente emerito del pontificio Consiglio per la famiglia. Sono oltre 5 mila i fedeli, arrivati dall'Abruzzo e da ogni parte del mondo, dall'Australia fino agli Stati Uniti e al Belgio. Al termine della celebrazione benedizione di una campana della Pontificia ditta Marinelli di Agnone. In occasione della consacrazione Papa Francesco ha inviato al santuario una lettera speciale. Diretta streaming su www.sangabriele.org.

In occasione della consacrazione Papa Francesco ha inviato al santuario una lettera speciale. La delegazione pontificia, guidata da Antonelli, è stata accolta all'uscita del casello autostradale San Gabriele dell'A24 e, in corteo scortato da carabinieri e motociclisti del Moto club Gran Sasso, ha raggiunto il santuario. Ad attenderli il vescovo di Teramo-Atri, monsignor Michele Seccia, il superiore generale dei Passionisti, padre Joachim Rego, e il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso. Quello di San Gabriele a Isola del Gran Sasso è uno dei più grandi santuari moderni d'Europa, frequentato ogni anno da due milioni di pellegrini.

Alla cerimonia erano presenti anche il vescovo di Sanggau (Indonesia), monsignor Giulio Mencuccini, il superiore generale dei Passionisti, padre Joachim Rego, il consiglio generale dei Passionisti, il superiore provinciale dei Passionisti del settore centro-adriatico, padre Piergiorgio Bartoli, sacerdoti, religiosi, autorità civili e militari. Presenti anche alcuni parenti di San Gabriele provenienti da Roma e Jesi, nonchè delegazioni di associazioni di emigrati, in particolare da Philadelphia, Melbourne e Brisbane. Gli emigrati, soprattutto abruzzesi, hanno contribuito in maniera notevole alla costruzione del nuovo santuario. Nel piano di accoglienza della grande massa di pellegrini sono stati coinvolti Protezione civile, Croce rossa, 118, Croce bianca e numerosi volontari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA