il fatto

Sant'Egidio, schiaffi e pugni alla madre per avere soldi: arrestato

Disoccupato accusato di maltrattamenti, estorsione e lesioni gravi. Pestava di continuo la donna, pensionata al minimo, per 50-100 euro al giorno

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA. L’amore per il figlio ricambiato con anni di vessazioni, botte e maltrattamenti. Una madre sa perdonare e sa sopportare fino a quando non le cedono le forze fisiche e psicologiche. Così questa sopportazione ha raggiunto un punto di fine e a Sant’Egidio alla Vibrata l’ingrato figlio è finito in carcere con pesanti accuse. I carabinieri della locale stazione, diretti dal luogotenente Mario De Nicola e coordinati dal comandante della compagnia di Alba Adriatica, Emanuele Mazzotta, hanno rintracciato e arrestato, sulla base di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip Domenico Canosa e richiesto dal pubblico ministero Stefano Giovagnoni, un disoccupato di 44 anni del posto, Massimiliano D'Egidio.

L’attività di indagine condotta dai militari ha permesso di constatare che l’uomo vessava la madre da molto tempo usandole violenza fisica. In un caso, addirittura, la donna sarebbe stata tirata con violenza dal letto per i capelli e percossa perché non consegnava i soldi al figlio. L'uomo secondo l’accusa si è reso responsabile di maltrattamenti in famiglia, estorsione continuata e lesioni gravi ai danni dell'anziana madre, con continue ed insistenti richieste di 50 o 100 euro al giorno, prosciugandole l'esigua pensione, sottoponendola a continui atti di violenza fisica e psicologica, colpendola con schiaffi e pugni al volto, tirandole i capelli qualora non avesse soddisfatto le pressanti richieste di denaro. Per D’Egidio il giudice ha ordinato l’allontanamento da casa ed il carcere.

La donna, dopo l’ennesima violenza subita, ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri che hanno condotto e chiuso le indagini velocemente proprio perché finisse il calvario a cui la 70enne veniva costantemente sottoposta. Carabinieri, pubblico ministero e magistrato, a tutela della denunciante, sono stati celeri nel predisporre la misura cautelare rinchiudendolo nel carcere teramano di Castrogno. Il racconto fornito dalla donna ai militari della stazione è stato disarmante e toccante e a confermarlo avrebbe mostrato ecchimosi e contusioni derivate dai gratuiti pestaggi a scopo estorsivo.

Alex De Palo

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