Sarà la Deco spa a gestire gli impianti del Cirsu a Grasciano 

Il tribunale dà il via libera al gruppo della famiglia Di Zio L’azienda si è impegnata a realizzare la nuova discarica 

NOTARESCO. Sarà la Deco spa di Spoltore, società amministrata da Rodolfo Di Zio, a gestire gli impianti ex Cirsu, consorzio dichiarato fallito nel settembre 2015. La maggioranza dei creditori, infatti, aveva votato la proposta di concordato fallimentare presentata dalla Deco, la quale, a sua volta, è uscita vincitrice dal ricorso presentato contro di essa da altre ditte che avevano presentato altrettanti proposte di concordato. I magistrati del tribunale di Teramo, alcuni giorni fa, hanno respinto il ricorso, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio di seimila euro, e dato, di conseguenza, il via libera alla gestione Deco degli impianti. Nella proposta di concordato vincente, la Deco si è impegnata, tra le tante cose, a pagare le spese derivanti dai vari procedimenti giudiziari, a costruire, implementare e gestire la nuova discarica di Notaresco, a gestire le linee impiantistiche, nonché a chiudere la discarica di servizio. In pratica, la Deco spa dovrà aprire e rendere operativo il nuovo invaso da circa 500mila metri cubi, la nuova discarica di Grasciano 2. Due mesi fa, dopo l’ennesimo esposto di denuncia fatto da Diego Di Bonaventura, sindaco di Notaresco, nei giorni precedenti, l’Arta aveva effettuato un nuovo sopralluogo, decretando la chiusura del polo, fino a che non sarebbero stati effettuati dei lavori, come l’installazione di nuovi biofitri. Il Consorzio stabile ambiente, gestore del polo, aveva dunque comunicato ai Comuni la chiusura, senza accennare alla data di riapertura, degli impianti. Un’altra mazzata per i Comuni che conferivano lì i rifiuti, contretti, per la seconda volta in due anni, a rivolgersi ad altri centri di raccolta più lontani e con prezzi non così favorevoli. «La comunicazione ci coglie di sorpresa», aveva ammesso Fabio Ruffini, assessore all’ambiente del Comune di Giulianova, «e comunque l'atteggiamento del gestore, cioè il Consorzio stabile ambiente, ci appare arbitrario considerato che per effettuare la manutenzione solo su una parte dell'impianto sia stato deciso di chiuderlo interamente, esponendoci a gravi difficoltà. Scriveremo a Regione e Provincia affinché verifichino la regolarità della condotta posta in essere dal gestore». Gli impianti erano già stati chiusi parzialmente (per quanto riguardava lo smaltimento dell’organico) all’inizio del 2016 da Franco Gerardini, dirigente regionale ai rifiuti, sempre per problemi legati a lavori da effettuare.
Margherita Totaro
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