Scuolabus bloccato, genitori inviperiti

Le famiglie chiedono più sicurezza, ma il Comune minimizza l’accaduto: «Il mezzo non è andato fuori strada»

TERAMO. Genitori che protestano, polemiche politiche, il sindaco che prima minaccia sfracelli contro la ditta poi minimizza l’accaduto, parlando solo di una manovra difficoltosa. La vicenda dello scuolabus che lunedì mattina si è bloccato in contrada Mezzanotte finendo fuori strada (così hanno riferito alcuni genitori, ma la ditta Fratarcangeli nella sua relazione al Comune ha smentito tale circostanza) è diventato un caso e ha riacceso le polemiche sull’inadeguatezza dei mezzi che vengono utilizzati per il trasporto scolastico.

Il sindaco Maurizio Brucchi aveva dichiarato sulle prime di essere pronto a elevare sanzioni alla ditta Fratarcangeli, ma una volta ascoltata la posizione dei due autisti ha ridimensionato l’impatto della vicenda del pulmino “appiedato” e la ricostruzione fornita dai genitori al consigliere Domenico Sbraccia. «Il mezzo non è mai uscito dalla sede stradale», ha dichiarato il sindaco, «e in nessun caso questo ha costituito un pericolo per i bambini». «I nostri figli ci hanno riferito che il pulmino era finito fuori strada», dichiara un genitore, «e che qualche bimbo spaventato si è messo a piangere e a gridare all’autista “fermati, fermati, stiamo per cadere nel fosso”», Anche su Facebook una mamma riferisce: «Dal racconto di un bimbo che era a bordo, lo scuolabus non stava semplicemente arrancando, ma ha rischiato il ribaltamento tanto che hanno chiesto ai bimbi di spostarsi per cercare di bilanciare il peso».

Di segno opposto la nota diffusa dal Comune. «La relazione, sottoscritta dal rappresentante della ditta Fratarcangeli, dall'autista del mezzo e dall'assistente che accompagnava i piccoli, ricostruisce i fatti come segue. Alle 13.30 circa, lo scuolabus della linea 4/Poggio Cono – alla quale sono iscritti 37 bambini ma che in quel momento trasportava non più di 25 utenti – dopo aver lasciato i piccoli della zona di Mezzanotte, ha dovuto procedere ad una inversione di marcia. In fase di risalita, il mezzo ha manifestato difficoltà; a quel punto l’assistente ha provveduto a far scendere i piccoli dallo scuolabus e metterli in sicurezza in un’area vicina, in attesa della conclusione della manovra. L’autista intanto ha avvisato il responsabile della ditta e, anche in ragione di personali conoscenze in loco, ha chiesto l’intervento di un trattore col quale rimorchiare il bus. Ma non vi è stato bisogno di alcun intervento del genere, perché lo stesso autista è riuscito in breve a far ripartire il mezzo e riportare la situazione alla normalità».

Nella relazione consegnata si sottolinea che in considerazione del ritardo accumulato, i genitori erano stati prontamente avvertiti». Il trattore dunque, è arrivato, ma non è stato necessario trainare il pulmino che, una volta alleggerito del peso dei bambini, è riuscito a ripartire da solo. I genitori tuttavia restano inferociti per gli attimi di apprensione vissuti. «Non è vero che siamo stati avvisati», dichiarano alcuni, «siamo stati noi a chiamare il personale sui mezzi non vedendo rientrare i nostri figli, e loro ci hanno avvertito che “avevano avuto qualche problema” ma che stavano ripartendo».

Insomma tra la suggestione dei genitori intimoriti e i problemi che questi pulmini decisamente vetusti stanno creando, emerge che una riflessione va fatta e il sindaco non esclude di pensare a una forma di compartecipazione alle spese in alternativa alla fornitura diretta del servizio.

Il problema tuttavia si fa anche politico. Le mamme incontreranno il sindaco giovedì in consiglio comunale per chiedere sicurezza e pulmini nuovi. «Erano giorni che in quel pulmino si sentiva odore di carburante a bordo. Una volta si è staccata una marmitta», fa sapere un altro genitore, «come facciamo a stare tranquilli?». I genitori fanno fatica a uscire allo scoperto anche per non compromettere il rapporto tra i bimbi e il personale a bordo che per i genitori non ha colpa se non la sfortuna di guidare mezzi poco idonei.

Intanto l’opposizione in coro chiede le dimissioni dell’assessore all’istruzione Piero Romanelli e del sindaco. I consiglieri del Pd e di Teramo Cambia stigmatizzano nuovamente la proroga alla Fratarcangeli e i mancati controlli mentre il consigliere dei movimenti civici Gianluca Pomante dichiara: «Ieri molte famiglie hanno temuto il peggio per quella che si è rivelata per fortuna una semplice uscita di strada senza conseguenze. Ma per quanto dobbiamo affidarci ancora ai colpi di fortuna?».

Marianna De Troia

©RIPRODUZIONE RISERVATA