Silvi, ascensore poco sicuro Scontro fra Comune e Ferrovie 

L’ente si rifiuta di prendere in consegna l’opera inaugurata a giugno da Rfi in rampa Simoni  L’assessore Giancola: «Lì dentro si può anche morire, non ha i requisiti per una struttura pubblica»

SILVI. «In quell’ascensore si può morire». A lanciare l’allarme è stato l’assessore ai lavori pubblici di Silvi Pamela Giancola durante il consiglio comunale riunito mercoledì per approvare l’integrazione al programma triennale opere pubbliche 2018 -2020.
Il tema è caldo tanto da aver generato un botta e risposta in aula. La Giancola nell’evidenziare il da farsi sulla convenzione tra Ferrovie e Comune per il nuovo sottopasso in rampa Simoni Mariannina, inaugurato lo scorso giugno dal commissario prefettizio, ieri ha inviato una precisazione.
«La diversità di veduta tra noi e Rfi sta, in particolare, nel fatto che la società ferroviario ritiene si debbano considerare gli ascensori come installati in “esercizio privato”, ossia ad uso interno delle Ferrovie», spiega, «di conseguenza ritiene sufficienti i requisiti di collaudo richiesti dalla normativa in simili casi. Però, stranamente, la stessa Rfi non ha mai dato alcuna risposta alla nostra richiesta di una dichiarazione scritta di tale asserzione».
L’assessore chiarisce anche il perché del silenzio. «L’ascensore del sottopasso è in esercizio pubblico a tutti gli effetti in quanto unisce le due arterie principali della città, la statale 16 e il lungomare. Se, dunque, il sottopasso è “pubblico” deve obbligatoriamente possedere tutti i requisiti che lo rendano sicuro e pienamente agibile». Secondo il Comune, però, i due ascensori che dovrebbero consentire l’attraversamento della ferrovia da parte di diversamente abili, anziani, mamme con carrozzine e turisti che portano con sé valige o oggetti pesanti, bici comprese, non hanno neppure i requisiti minimi richiesti per una struttura pubblica.
«Manca, persino, un piano per gli intrappolati che potrebbero subire conseguenze pesanti in caso di blocco degli impianti in estate per l’effetto serra non essendoci un impianto di aria condizionata, sia in altre stagioni in caso di pioggia violenta o allagamento con rischi ancora più gravi per l’incolumità di chi si dovesse trovarsi bloccato», afferma l’assessore Giancola, «manca un impianto di vigilanza video h 24, con il serio rischio, oltretutto, di un uso improprio da parte di bambini, in assenza di controllo costante».
Il Comune ieri ha tenuto a precisare, inoltre, che «Fin tanto che Rfi, o chi per essa, non provvederà a mettere a norma l’impianto in modo tale da garantire la piena sicurezza degli utenti, non prenderà in consegna il sottopasso, declinando ogni responsabilità per eventuali pericoli e danni a persone e cose». L’amministrazione comunale ha comunicato alla società ferroviaria che anche per l’adeguamento del sottopasso Marcelli «si adotterà un comportamento che garantisca l’ente e i cittadini».
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