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Silvi, il treno è stracolmo: pendolari a piedi

Studenti e pendolari lasciati di nuovo a piedi da treni inadeguati, vecchi e con una sola carrozza anche in orari di punta

SILVI. Studenti e pendolari lasciati di nuovo a piedi da treni inadeguati, vecchi e con una sola carrozza anche in orari di punta. Non è a prima volta che Il Centro racconta delle disavventure e dei disagi vissuti da chi, per lavoro o per studio, ogni giorno frequenta la tratta ferroviaria Pescara-Teramo, percorso che ormai è divenuto una vera e propria odissea. Ma continuano a ripetersi le stesse scene e i problemi aumentano invece che diminuire, come racconta un gruppo di giovani studenti pendolari che da Silvi ogni giorno raggiunge Teramo per frequentare le lezioni all’università. Solitamente la loro corsa è quella delle 13.25, che proviene da Pescara e spesso ha lasciato a piedi i ragazzi poiché servita da un convoglio vecchissimo a nafta (degli anni ’70) con solo due carrozze. Così ieri gli studenti hanno ben pensato di prendere la corsa precedente, quella delle 12.15. E qui la sorpresa: non solo il treno era lo stesso vecchio modello al quale erano – loro malgrado – abituati ma viaggiava anche con una sola carrozza, peraltro strapiena di gente. Così gli studenti sono stati costretti ad aspettare il treno successivo o a viaggiare in piedi, pressati tra la gente ammassata nel vagone. Molti di loro hanno scelto invece di proseguire in macchina fino a Teramo. «Dove sta la sicurezza?», protestano i pendolari, «se succedesse qualcosa, una frenata, un incidente, cosa ci può succedere stipati così, in piedi, sul treno? Le ferrovie non possono giocare con la vita della gente. Non capiamo perché Trenitalia continua a mandarci questi treni, con un’incredibile puzza di nafta che rientra dai finestrini: sembra un carro bestiame. Vogliamo delle risposte, non possono ignorare le richieste di chi paga il biglietto o fa l’abbonamento mentre i Frecciarossa viaggiano vuoti». (b.g.)