Soldà vieta solo i cortei violenti

Il prefetto impone anche il fondo per risarcire i danni dei manifestanti

TERAMO. La "zona rossa" non esiste più. L'ordinanza riscritta dal prefetto Eugenio Soldà sui limiti alle manifestazioni in centro storico modifica radicalmente il provvedimento del 23 dicembre che ha suscitato tante polemiche e contestazioni.

Il testo, riformulato nel corso dell'ultima riunione del comitato provinciale per la sicurezza pubblica, cancella di fatto le disposizioni più controverse e sulle quali il centrosinistra aveva annunciato il ricorso al Tar.

Dall'ordinanza sparisce il divieto esplicito a tenere nel cuore della città manifestazioni finalizzate a «rappresentare alle istituzioni e all'opinione pubblica dissensi e proteste».

Eliminati anche l'elenco di vie e piazze che costituivano la "zona rossa" e quello che invece indicava gli spazi idonei a raduni e cortei.

LA NUOVA ORDINANZA.
La nuova ordinanza introduce un criterio diverso per la selezione delle aree occupabili. Fatte salve le cerimonie storiche, religiose, commemorative e di propaganda elettorale, Soldà esclude le zone ad «alta densità di traffico interne alla città e le principali arterie di accesso all'area urbana». Il centro storico resterà inaccessibile solo alle manifestazioni che si legano a precedenti episodi di violenza o di "turbativa". Tutte le altre richieste di autorizzazione per iniziative da tenere nel cuore della città saranno vagliate di volta in volta dal questore che ne valuterà la «conformità alle esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica er di salvaguardia del patrimonio architettonico».

I DANNI. Nel provvedimento riscritto è stata confermata la previsione secondo cui, per manifestazioni in aree di particolare valore artistico che rischiano di essere danneggiate, gli organizzatori dovranno fornire un fondo di garanzia per coprire le spese degli eventuali danni. Tra le novità c'è invece l'indicazione di un limite temporale alla validità dell'atto. L'ordinanza resterà in vigore per un anno, trascorso il quale le disposizioni saranno riesaminate dal comitato per la sicurezza pubblica. Soldà sottolinea comunque il fatto che la prima stesura del provvedimento ha avuto il merito di «porre all'attenzione di tutti il particolare clima di tensione che si era creato in città». Secondo il prefetto, affiancato dal colonnello Roberto Di Mascio, comandante provinciale della guardia di finanza e dal capitano Nazario Giuliani, che guida il reparto operativo dei carabinieri, le modifiche recepiscono i suggerimenti delle forze politiche e sociali dando un segnale di apertura. «Non ci sono né vincitori né sconfitti», afferma, «a vincere è solo il dialogo».

All'abbassamento dei toni polemci delle settimana scorse si richiama anche il sindaco Maurizio Brucchi. «L'ordinanza va in questa direzione», afferma, «Teramo deve tornare ad essere la città tranquilla che è sempre stata». Per il questore Amalia Di Ruocco il provvedimento ristabilisce le regole, non sempre rispettate in passato, sulle iniziative in città. «E' la conferma della normativa vigente», spiega, «il diritto a manifestare va garantito ma nel rispetto dell'ordine pubblico che è un bene di tutti».

L'atto è stato esaminato ieri sera dal comitato "Teramo per la Costituzione", formato da partiti di centrosinistra e associazioni contrari alla "zona rossa". Durante la riunione sono state concordate nuove iniziative da avviare alla luce della modifica dell'ordinanza prefettizia.

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