«Soldi e regali in cambio di aggiudicazioni dirette»

La ricostruzione del sistema nelle 560 pagine di ordinanza di custodia cautelare. Alcuni imprenditori hanno collaborato dopo aver rifiutato di pagare

GIULIANOVA. Sono le 560 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Domenico Canosa a dare il senso della mole di materiale raccolto da novembre ad oggi dai pm Andrea De Feis e Luca Sciarretta. Intercettazioni, sequestri, consulenze per ricostruire un ipotizzato sistema di appalti e tangenti: ovvero presunte aggiudicazioni pilotate dalla dirigente Mastropietro in cambio di soldi, immobili, consulenze al marito.

Scrivono i pm nel decreto di perquisizione: «Mastropietro avrebbe strumentalizzato la propria funzione pubblica per favorire dietro compensi monetari ed altre utilità per sè, per il coniuge Di Filippo, per la società Ri.Ma, gestita da Di Filippo, gli interessi economici di diversi imprenditori e segnatamente del gruppo imprenditoriale facente capo ai fratelli Andrea e Massimiliano Scarafoni, soci occulti di Di Filippo, ai quali garantiva, negli anni, aggiudicazioni e affidamenti diretti di lavori e forniture pubbliche per importi monetari rilevanti, pari a diverse centinaia di migliaia di euro, nonchè provvedimenti amministrativi illegittimi relativamente a lavori abusivi eseguiti su un immobile appartenente e in uso ad Andrea e Massimiliano Scarafoni». Ma c’è stato un momento in questi mesi di indagine in cui i magistrati hanno capito di poter fare il passo in avanti fondamentale per lo sviluppo dell’inchiesta: è stato quello in cui alcuni imprenditori hanno deciso di collaborare dopo aver respinto le richieste di denaro che sarebbero arrivate proprio dal dirigente Mastropietro per favorire l’aggiudicazione di alcuni appalti. E così nel fascicolo già corposo sono entrate anche le loro storie: piccoli imprenditori del posto che hanno raccontato, spiegato il modus operandi di un sistema che, hanno rivelato, «si trascina da molto tempo».

Nei prossimi giorni, intanto, molto probabilmente ad inizio della prossima settimana, cominceranno i primi interrogatori di garanzia per gli arrestati: potranno dare la loro versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere. Il dirigente Mastropietro e il marito sono assistiti dall’avvocato Guglielmo Marconi, i fratelli Scarafoni dall’avvocato Gennaro Lettieri, Di Giambattista dall’avvocato Gianfranco Iadecola. L’ex assessore Di Giacinto aveva nominato, nella sua veste di avvocato, il sindaco Francesco Mastromauro che nel pomeriggio ha rinunciato all’incarico. (d.p.)

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