Spinelli si discolpa in tv: «Sono innocente»

Il rom appena scarcerato: non ho potuto evitare. La madre di Fadani: provo schifo

ALBA ADRIATICA. Ai microfoni di Canale 5 Sante Spinelli proclama la sua innocenza per la morte di Emanuele Fadani, ma la sua performance non convince. In particolare Anita, madre di Emanuele, che - presente in collegamento dagli studi Mediaset di Ascoli Piceno - replica in diretta, dichiarando tutto il suo «schifo» verso le dichiarazioni di uno dei tre rom arrestati a novembre con l’accusa di aver ucciso a botte suo figlio.

Il tutto va in onda ieri mattina, nell’ambito della trasmissione “Mattino Cinque”. Il giornalista Paolo Del Debbio vuole dar voce alla storia di due mamme colpite al cuore da delitti commessi da rom. Ospiti negli studi sono la madre di Antonio De Meo, lo studente di Castel di Lama (Ascoli) ucciso a Villa Rosa di Martinsicuro dopo una giornata di lavoro; Stefano Caravelli, dell’associazione “Per non dimenticare”, nata dopo la morte di Fadani; il giornalista e politico Roberto Poletti.

Dopo un primo intervento delle due donne, va in onda l’esclusiva intervista rilasciata ai giornalisti di Mediaset da Sante Spinelli, tornato libero dopo il provvedimento del gip Marina Tommolini, che giudica insussistenti a suo carico i gravi indizi di colpevolezza. «Chiedo scusa», afferma nel collegamento il giovane, «non so cosa dire per consolare la famiglia di Emanuele». Il rom si giustifica: «Non ho potuto evitare. Se mi potevo dividere in due avrei salvato quel bravissimo ragazzo», spiega. E aggiunge: «Ho provato con la respirazione bocca a bocca, sono anche tonato dentro il pub e gli ho sciacquato la faccia. Non c’è stato nulla da fare». La signora Anita, intanto, si copre il viso nell’ascoltare le dichiarazioni di Spinelli. Il rom continua: «Io so che non ho colpa. Per questo me ne sto andando da Alba. Non riesco a trovare lavoro e non mi sento al sicuro: devo pensare ai miei figli».

Anita Fadani replica subito in diretta: «Di chi ha paura, se è innocente? Noi siamo persone per bene, non siamo come loro. I rom devono imparare ad essere cittadini italiani e albensi». Quindi ricorda che la procura ha definito «collettivo» il delitto, commentando: «Mi stupisco che Spinelli sia stato scarcerato dopo il respingimento di quattro istanze. Mi chiedo: cosa ha indotto il gip a dargli la libertà? In Italia la legge esiste, purtroppo non viene applicata, ma interpretata».
Lunedì il procuratore di Teramo, Gabriele Ferretti, presenterà ricorso al tribunale del Riesame contro il provvedimento del gip che, accogliendo l’istanza del legale del rom, ha rimesso Spinelli in libertà. Nella stessa giornata, al tribunale per i minorenni dell’Aquila, prenderà il via il processo a carico dei rom accusati dell’omicidio di Antonio De Meo.

Intanto ieri pomeriggio nel centro di Alba, in via Roma e piazza del Popolo, Forza Nuova ha tenuto un volantinaggio. Gli appartenenti al movimento politico di estrema destra hanno tenuto a sottolineare che la loro non è una battaglia razzista. Il volantino distribuito ieri recita: «Uno dei tre rom accusati del pestaggio e dell’omicidio di Emanuele Fadani è tornato in libertà. La motivazione è inconsistente: è corresponsabile e deve pagare.

Antonio De Meo ed Emaneuele Fadani non sono morti solo per i colpi ricevuti ma anche e soprattutto per l’indifferenza degli amici dei loro assassini. Ai giudici che dovranno elaborare e formulare le sentenze sui due delitti diciamo: pene esemplari, oltre le richieste dei pm. In caso contrario, o peggio con condanne leggere, sarà rivolta».
Anche Forza Nuova, come l’associazione “Per non dimenticare”, sarà presente lunedì all’Aquila per il processo De Meo.

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