Team, il garante boccia l'appalto

Rifiuti: la proroga di 6 anni è illegittima, occorreva la gara

TERAMO. La bacchettata al Comune arriva con un documento di una pagina e mezza. Antonio Catricalà, garante della concorrenza e del mercato, in un testo di quartanta righe dichiara illegittimo l'affidamento alla Team dei servizi legati all'igiene urbana. E' il responso inviato al centrosinistra, che aveva impugnato la delibera consiliare con cui la convenzione in scadenza con la società pubblico-privata era stata prolungata di 6 anni.

Il parere dell'authority è consultivo, ma per l'opposizione ha il sapore di una rivincita nei confronti dell'amministrazione. L'autorità archivia il "caso Team" perché non rientrerebbe tra quelli sanzionabili: qualche riga più sotto, però, evidenzia le "distorsioni concorrenziali" riconducibili al riaffidamento diretto dei servizi. L'operazione è stata, scrive Catricalà, «palesemente in contrasto» con la normativa sulle società miste. «Abbiamo più volte sottolienato che la riassegnazione diretta non era possibile per legge», sottolinea Manola Di Pasquale (Pd), «bisognava pubblicare un nuovo bando di gara sia per la scelta del socio privato che per i servizi da affidare». Il garante conferma questa tesi, evidenziando che l'individuazione del partner non vale una volta per tutte, ma attribuisce «un diritto di esclusiva solo limitatamente al periodo di affidamento originario e postula un nuovo confronto concorrenziale alla scadenza di questo».

A questo punto il sindaco Maurizio Brucchi, pur se non vincolato dal parere, dovrebbe rimettere mano alla convenzione che tra l'altro non è stata ancora firmata e dunque non risulta in vigore. «Ci sono problemi con il socio privato», spiega Manola Di Pasquale, «il certificato antimafia di Enerambiente è arrivato ma non è chiaro». Di sicuro c'è, a detta di Siriano Cordoni (Idv), che l'amministrazione dovrebbe fare un "bagno d'umilità". Il consigliere torna sull'allarme lanciato dall'opposizione un anno fa e sulle critiche della maggioranza.

«Non volevamo fare terrorismo», afferma il consigliere, «quando abbiamo detto che la Team era a rischio». Il riaffidamento diretto, secondo il centrosinistra, mette in pericolo la sopravvivenza della società e il posto di lavoro dei suoi oltre 200 dipendenti.

«L'amministrazione ha una chiara responsabilità giuridica e politica», spiega Gianguido D'Alberto, «perché ha voluto prolungare la convenzione in tempi strettissimi, scegliendo di andare avanti nonostante le incertezze». Il pronunciamento dell'authority cancella ogni dubio e dovrebbe indurre il sindaco ad annullare la delibera approvata nel 2010 per riassegnare i servizi tramite gara d'appalto. Sandro Santacroce (Prc) accusa il centrodestra di aver agito con «arroganza» in tante situazioni. «Questa è la più preoccupante», osserva, «perché si gioca sulla pelle dei lavoratori». Per Valdo Di Bonaventura (città di virtù), l'amministrazione opera «al limite delle regole».

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