Telefoni, bollette pazze senza contratto

L’Adiconsum: un uomo di Bisenti riceve intimazioni a pagare un conto da 342 euro, ma è cliente di un’altra compagnia

TERAMO. Telefoni roventi, a volte strumenti di tortura per i cittadini. Spesso costretti a subire le telefonate a raffica delle compagnie che offrono contratti all’apparenza irrinunciabili. Ma anche inermi di fronte alle stesse compagnie. «Esiste un ginepraio di norme che rendono il lavoro molto complesso», esordisce Giuseppe Iodice, responsabile dell’Adiconsum di Teramo, «a cui si somma una generalizzata difficoltà di comunicazione con le compagnie, per cui quando un consumatore ha problemi di telefonia e chiama un call center, questi sono ubicati quasi tutti all’estero e risponde un operatore che nemmeno parla bene la nostra lingua».

Ma a parte questo i problemi maggiori si verificano con bollette e contratti. «L’iter di solito è questo: arrivano bollette con consumi troppo alti o non veri, il cliente non paga arriva il sollecito e poi le lettere di una società recupero crediti, che impone il pagamento entro una settimana senza verificare se è corretto o meno l’importo», spiega Iodice.

Emblematico il caso di un signore di Bisenti che non ha mai stipulato un contratto, neanche a voce, con una determinata compagnia telefonica. «Non solo: in quel periodo era cliente Telecom, eppure un’altra compagnia gli ha inviato un conto da 342 euro: sono arrivati a dare l’incarico a una società di recupero crediti. Ed era evidente che non poteva essere cliente della seconda compagnia. Inutile parlare con il call center, dove parlavano un italiano stentato. Noi abbiamo dovuto scrivere una lettera di diffida».

Bersagliata dalle società di recupero crediti anche una donna di Roseto. Lei il contratto l’aveva stipulato, per 19,99 euro mensili. «Ma le sono arrivate bollette di 27,23, lei ha chiamato il numero verde, l'operatore le ha detto: provvederemo a stornare la cifra, ma la signora sta ricevendo ancora bollette di 27,23 euro. Finora sono tre-quattro». Anche in questo caso è partita la diffida. Un altro filone riguarda «i contratti scritti con caratteri piccolissimi e con frasi che non si capiscono. Una signora di Teramo, peraltro piuttosto anziana, si è ritrovata l'Adsl perchè il venditore porta a porta le aveva messo un crocetta che lei non aveva visto», mette in guardia il responsabile dell’Adiconsum.

C’è poi il caso di un’altra teramana che ha ricevuto bollette con consumi troppo alti, anche di 250 euro. «Lei ha cambiato gestore nel giugno 2012, ha fatto recesso del contratto ma ha continuato a ricevere bollette dalla precedente compagnia. E' venuta da noi a fine 2013», conclude Iodice, «purtroppo spesso ci marciano. A volte fanno contratti telefonici ma poi non inviano nemmeno il contratto cartaceo, che per legge serve per completare la pratica».

Gli uffici Adiconsum, associazione della Cisl, sono aperti nella sede del sindacato in viale Crispi dal lunedì al venerdì (9-12,30). Il martedì c’è un legale (15,30-17,30). La sede di via Dati, nel patronato, offre assistenza legale il primo e ultimo giovedì del mese (9,30- 12,30). (a.f.)

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