Tenta il suicidio in cella, salvato dagli agenti 

TERAMO. Ha tentato di togliersi la vita nel bagno della cella ed è stato salvato dall’intervento degli agenti. Un’altra tragedia sfiorata nel cercare teramano di Castrogno dove nella notte tra sabato e ieri un detenuto ha tentato il gesto estremo con la cintura dell’accappatoio. Un episodio che ripropone, a pochi giorni dal sit-in di protesta degli agenti, le condizioni difficile di un penitenziario tra i più sovraffollati della regione e con un numero di agenti notevolmente inferiore a quello previsto dalla pianta organica. Dice Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sappe: «Un giovane detenuto teramano che sta scontando la pena per reati di spaccio di stupefacenti, all’interno del bagno della propria cella occupata da un altro detenuto stava preparando il cappio con la cintura dell’accappatoio legata alle sbarre della finestra. La cosa non è sfuggita all’agente di servizio che prontamente ha lanciato l’allarme. La sorveglianza generale, accorsa immediatamente, lo ha fatto desistere dal gesto, accompagnandolo in infermeria dove il giovane ha continuato a minacciare di porre fine alla sua vita e il medico lo ha sottoposto dapprima a sorveglianza a vista all’interno della cella del reparto infermieristico e successivamente ha ritenuto opportuno farlo visitare dal 118. L’uomo è stato trasferito in ospedale con proposta di Tso ed è attualmente è piantonato nel reparto detentivo del Mazzini».
Per il segretario generale del Sappe Donato Capece «questa è la polizia penitenziaria, pronta ad agire con gli altri operatori e con gli stessi detenuti per tutelare la vita dei ristretti. L’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. E si consideri che negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi e impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze».(d.p.)
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