Teramo, bolletta dopo sei anni: Ruzzo manda il conto dell'acqua

La società presenta a un cittadino il conto dell'acqua del 2004, chiedendo di saldare 13,21 euro. Ma Marco Leonangeli non ha nessuna intenzione di saldare: "L'ho già pagata sei anni fa ma non ho più la ricevuta"

TERAMO. Forse si era persa per strada o tra le scartoffie di qualche archivio. Alla fine, però, è arrivata lo stesso, seppur con sei anni di ritardo. Non si tratta della classica cartolina delle vacanze dispersa dalle Poste ma di una bolletta dell'acqua risalente al 2004 emessa dalla Ruzzo Reti. E ora la società, a distanza di anni, ne pretende il pagamento.

 E' successo qualche giorno fa a Marco Leonangeli, abruzzese emigrato e residente in Svizzera e proprietario di una seconda casa sulla costa teramana, ad Alba Adriatica. Leonangeli ha ricevuto dalla Ruzzo Reti di Teramo una raccomandata con la quale gli si chiede di pagare una bolletta dell'acqua emessa il 1º luglio 2005 per i consumi relativi al quarto trimestre 2004. Nella comunicazione è proprio il direttore generale dell'azienda, Gian Mario Fabbi, che lo invita a provvedere al pagamento di euro 13,21 (comprensive delle spese di sollecito) entro e non oltre 20 giorni dall'arrivo della lettera minacciando altrimenti «il recupero coattivo della somma maggiorata delle spese legali» e «l'interruzione della fornitura» avvertendo, infine, che la stessa lettera «interrompe i termini di prescrizione».

 Marco Leonangeli non intende però pagare la bolletta e ha già inviato le sue rimostranze all'azienda chiedendo anche l'assistenza alla sezione di Lanciano dell'Unione nazionale consumatori. «Non intendo pagare ciò che ho già sicuramente pagato a suo tempo», ha spiegato, «anche se a distanza di 5 anni non sono in grado di dimostrarlo perchè non ho più la ricevuta». «Abbiamo fatto una gran fatica per fargli capire che, se non è più in possesso della ricevuta che dimostra l'avvenuto pagamento, purtroppo deve pagare di nuovo», spiega invece Giuseppe Di Totto, segretario dell'Unione consumatori di Lanciano, «a meno che, essendo decorsi 5 anni, non sia intervenuta la prescrizione».

 Le bollette dell'acqua, infatti, come tutte le altre bollette di pagamento delle utenze domestiche, sono soggette alla prescrizione quinquennale. La cosa che rimane difficile da stabilire in questo caso - spiega però l'associazione dei consumatori - è se la raccomandata inviata dalla Ruzzo Reti sia arrivata prima o dopo che siano decorsi i 5 anni, visto che non si conosce la data di scadenza della presunta bolletta non pagata. E' da questo momento, infatti, che partirebbero i 5 anni necessari alla prescrizione ma la data non è indicata nella raccomandata dove sono scritti invece altri estremi quali il periodo di fatturazione, il numero della bolletta, la data di emissione, l'importo e gli interessi.

 «E' un'omissione casuale o voluta?», si chiede l'Unione consumatori, «al signor Leonangeli però, considerate l'esiguità della somma richiesta e la sua residenza all'estero, abbiamo consigliato tuttavia di pagare, altrimenti rischierebbe di vedersi arrivare una cartella esattoriale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA