Teramo, carabiniere e poliziotto a processo 

Il giudice li rinvia a giudizio insieme ad altri sette. Il militare di Tortoreto è anche accusato di favoreggiamento

TERAMO. Il giudice non sospende e la maxi inchiesta sullo spaccio di droga con carabiniere e poliziotto indagati diventa un processo. Perchè la cronaca di una lunga udienza preliminare iniziata poco prima delle 16 e finita poco dopo le 18 parte da un tecnicismo giuridico: ovvero la richiesta di sospensione avanzata dalla difesa del carabiniere Daniel De Ninis e della moglie Alessandra Petrini in virtù dell'istanza di rimessione del processo inoltrata in Cassazione (i due sono assistiti dagli avvocati Paolo Palma e Giuseppe Altieri).
La rimessione del processo è un istituto del diritto processuale penale per cui, sostiene il codice di procedura, gravi situazioni esterne al processo possono giustificarne lo spostamento di sede. Ma, per ora, il processo si farà e si farà a Teramo. Al termine dell’udienza di ieri pomeriggio, infatti, il gup Sergio Umbriano ha rinviato a giudizio nove dei dieci indagati mentre uno ha patteggiato. A processo (prima udienza il 3 maggio) vanno il 53enne appuntato De Ninis, all’epoca dei fatti in servizio alla stazione di Tortoreto, successivamente sospeso, sua moglie, il poliziotto Alessandro Marzullo, 40 anni, di Tortoreto, all’epoca dei fatti in servizio fuori regione, gli albanesi Elvis Szluc, Olisa Hoxalli, Lorenc Bekridhelli, Julian Reci, il brasiliano Jorge Junior Del Gado e l’ascolano Giampaolo Brandi. Il domenicano Santos Adrian Garcias (assistito dall’avvocato Stefania D’Addario) ha patteggiato tre anni e sei mesi. Gli altri difensori sono Vincenzo Di Nanna, Amedeo Di Odoardo, Alessandro Angelozzi, Saverio Malaguti e Sergio Orlando. Pesanti le accuse contestate dal pm Davide Rosati che per De Ninis vanno dalla rivelazione dei segreti d’ufficio al favoreggiamento personale alla ricettazione di mobili risultati rubati .
Il militare, inoltre, in concorso con la moglie è accusato anche di aver violato alcune normative che riguardano la detenzione di armi.
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