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Teramo, da oggi in funzione le nuove sale parto

Sono state realizzate a tempo di record, pronto anche il nuovo puerperio. Fagnano non risponde alle polemiche da Atri

TERAMO. Più sicurezza e migliore accoglienza. Le tre nuove sale parto e il puerperio inaugurati ieri mattina all’ospedale Mazzini traducono in pratica la riorganizzazione del percorso nascita voluto dalla Regione. Tecnologie all’avanguardia, attrezzature ben mimetizzate tra gli elementi di arredo e immagini di fiori e cieli azzurri al soffitto per mettere le mamme a loro agio sono, come spiega il direttore generale della Asl Roberto Fagnano, «le scelte che si traducono in fatti concreti».

Il taglio del nastro e la benedizione da parte del vescovo Michele Seccia, che sottolinea l'importanza dell’accoglienza della vita «che rischia di diventare un prodotto», aprono ufficialmente gli spazi il cui allestimento è costato un milione e mezzo di euro e che da oggi entreranno in funzione. Una delle tre sale è attrezzata per il parto in vasca, mentre la zona destinata alla degenza delle puerpere, ricavata nell’ala al primo piano dell’ospedale che in passato ha ospitato il reparto di oculistica, si compone di otto stanze ciascuna delle quali con due letti e bagno. L’intervento realizzato in appena quattro mesi spinge Fagnano a rivolgere il primo caloroso ringraziamento all’impresa edile Di Mattia e ad esaltare le foto di paesaggi e scorci teramani realizzate da Maurizio Anselmi che arredano i corridoi.

Il direttore generale taglia corto sulle contestazioni mosse dall’amministrazione comunale atriana secondo cui la nuova struttura è incompleta e attivata in tutta fretta per condizionare il giudizio del Tar sul ricorso contro la soppressione del punto nascita dell’ospedale atriano. «Non è il giorno delle polemiche», si limita a dire, «avevamo fissato l’apertura per il 1° novembre già da tempo». Che non si tratti di un “dispetto” ad Atri lo ribadisce anche l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci. «Non mi sembra che ci possa essere una lettura del genere», osserva, «anche nelle Asl di Chieti e Pescara stiamo realizzando ora interventi di questo tipo». L’ospedale atriano, a detta di Paolucci, potrebbe concentrarsi sul “day surgery”, la chirurgia di un giorno, in cui garantirebbe un elevato numero di prestazioni. Per l'assessore, comunque, resta il fatto che lo spazio appena inaugurato sgombra il campo da mesi di polemiche sulla revisione del percorso nascita. «Abbiamo dimostrato che non è fatto di tagli ma di una riorganizzazione di qualità», tiene a precisare, «per la quale spendiamo di più e diamo più sicurezza alle mamme e ai neonati». Il riscontro su questo versante verrà, secondo l'assessore, dall’efficacia nella gestione di quel 5% di gravidanze con complicazioni che vede l'Abruzzo non al passo delle regioni meglio attrezzate.

«Speriamo di poter accogliere tante mamme», sottolinea Anna Marcozzi, primario di ostetricia e ginecologia, «finalmente abbiamo fatto un salto di qualità». Al Mazzini nascono poco meno di mille bambini l’anno e l’attivazione del nuovo percorso farà crescere questo dato. Nel giorno della festa, però, si guarda anche a quello che ancora c’è da migliorare. L’ala destinata alla degenza prima del parto è ancora da ristrutturare e la penuria di anestesisti non consente di attivare la pratica del parto indolore che, sebbene non rientri nei livelli essenziali di assistenza, sarebbe un complemento eccellente per la struttura appena inaugurata. Per Fagnano si tratta in ogni caso di un grande passo in avanti: «Adesso abbiamo la bicicletta e dobbiamo pedalare per migliorare la qualità del servizio».

Gennaro Della Monica

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