Teramo e Montorio ricordano il sacrificio del partigiano Orsini

Nel 69° anniversario dell’uccisione per mano dei fascisti doppia cerimonia dell’Anpi, e l’anno prossimo un libro

TERAMO. Aveva sede in centro città il cuore della Resistenza teramana, in via Paladini, là dove un tempo sorgeva la bottega di liutaio ed ebanista di Ercole Vincenzo Orsini, e dove oggi a ricordo del partigiano medaglia d'oro della Resistenza, si trova una lapide.

Orsini è stato uno dei maggiori protagonisti dell'antifascismo provinciale, e venne trucidato il 13 dicembre 1943 a Montorio. Tra i principali organizzatori della concentrazione al Ceppo di Bosco Martese, partecipò alla storica battaglia, poi si nascose nel comune montano, ma la sera del '43 alcuni fascisti del battaglione M lo riconobbero mentre si trovava nella piazza principale della città, che oggi porta il suo nome. Lo rincorsero fino al mulino Boccanera sulla sponda sinistra del fiume Vomano, ma Orsini non volle consegnarsi. Aveva con sè una pistola e un paio di bombe a mano, tuttavia non furono sufficienti a salvarlo: erano in dieci contro uno. Il partigiano venne trucidato e il suo corpo, come monito, venne esposto nel cimitero del paese.

Una doppia commemorazione a Teramo e a Montorio ha ricordato ieri mattina la sua figura, la cerimonia è stata organizzata dal comitato provinciale dell'Anpi di Teramo. Nella sede teramana della cospirazione antifascista in via Paladini, i rappresentanti Anpi hanno depositato una corona sulla lapide a lui dedicata, alla presenza delle autorità, dei partigiani, dei familiari. C'erano anche i ragazzi del gruppo Antifa' che hanno deposto a loro volta una corona e hanno commentato: «L'antifascismo di Orsini non è un capitolo chiuso, certe battaglie sono ancora attuali». La cerimonia si è spostata a Montorio dove sono intervenuti per l'Anpi il segretario provinciale Mirko De Berardinis, il presidente della sezione montoriese Sabatino Mazza e il presidente provinciale Antonio Franchi. Presenti anche le scuole del territorio, i ragazzi del Pascal di Montorio, una classe elementare e una media, un centinaio all'incirca gli studenti presenti. «Il prossimo anno», ha annunciato uno dei nipoti, anche lui Ercole Vincenzo Orsini, «ricorrerà il 70° anniversario della morte di mio zio e l'istituto storico della Resistenza abruzzese lo ricorderà con un convegno e una pubblicazione».

Emanuela Michini

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