Teramo, Ferragosto col pienone ma la stagione è un flop

Per il presidente della Federalberghi Giovannelli si è tornati ai livelli del 2014 «Gli hotel hanno retto abbastanza, ma negli appartamenti c’è un calo del 50%»

TERAMO. Dimentichiamoci il 2015, anno della ripresa del settore turistico, perché la stagione estiva 2016 per la costa teramana è stata «disastrosa». A dirlo, un osservatore privilegiato, Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo e della Dmc Hadriatica, che descrive una stagione al clou ma già da dimenticare. «A Ferragosto», spiega Giovannelli, «si registra il tutto esaurito, come ogni anno. Il problema, però, è che le strutture si sono riempite più tardi del solito, in alcuni casi addirittura il 13 agosto. Ma la stagione era partita malissimo già a giugno, con grandissime difficoltà per gli operatori turistici. Poi un mese di luglio comunque in calo rispetto al passato, ma che ci ha dato discreta soddisfazione. Guardando l'intera stagione, possiamo dire che siamo tornati al 2014 e agli anni più difficili. Se l'alberghiero in qualche modo ha retto, per il turismo negli appartamenti il calo è vertiginoso: rispetto all'anno scorso sembra raggiungere il 50%. Una vera e propria emergenza». Primo colpevole, il clima: «Nel 2015», continua Giovannelli, «il clima favorevole ha dato forte impulso alla stagione, facendo invertire la rotta dopo anni di grave crisi. Quella della fuga dalle città e della vacanza al mare, per le persone era una necessità. Quest'anno, invece, con la pioggia frequente, abbiamo potuto guardare in faccia la realtà delle famiglie, fatta di risparmio ed evidenti difficoltà a programmare la vacanza, con il soggiorno medio che si è abbassato a 5/7 giorni». Meno villeggianti in circolo e per meno tempo, quindi, che mettono alla prova la capacità di attrarre delle mete turistiche. Molto critico, su questo, il presidente di Federalberghi Abruzzo: «La regione è ancora alle prese con problemi cronici infrastrutturali, che lamentiamo e proviamo a contrastare da venti anni e che le istituzioni hanno cominciato tardi ad affrontare, come la depurazione delle acque. Diamo un plauso a chi si è impegnato, a partire dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso, con investimenti come quelli del Masterplan, che ci fanno ben sperare. Ma ci sono problemi che continuano a danneggiare l'immagine dell'Abruzzo, nonostante il miglioramento di diverse situazioni particolari. Questo anche perché mancano risposte e strategie comunicative: conseguenza ne è il drastico calo di contatti sul web che l'Abruzzo raccoglie tra i turisti, come stiamo costatando». Poi continua: «Quello di cui la regione ha bisogno, in definitiva, è di una cabina di regia unica e di un piano strategico ambizioso per l'economia turistica, che in questo momento vive una situazione di emergenza. Il piano è urgente, anche perché le conseguenze negative sono per tutto il vasto indotto creato dal turismo. Per realizzare il piano strategico è necessario prima avere a disposizione costantemente i numeri e i dati sui flussi turistici, che non leggiamo da anni. Poi servono uffici preposti alla comunicazione e alla promozione e nel frattempo progetti per infrastrutture, manutenzioni e non solo, perché tutto deve funzionare». Una parola anche sulla vicenda Ryanair: «È stata una conquista far rimanere la compagnia a Pescara, ma bisogna rivedere l'aeroporto come punto di arrivo dei turisti, potenziando le rotte con paesi come quelli del Nord Europa».

Luca Tomassoni

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