in tribunale

Teramo, «Finto cieco per 12 anni»: rinviato a giudizio per truffa

Secondo la procura il 65enne avrebbe indebitamente percepito la pensione di invalidità. In aprile prevista la prima udienza, nel frattempo la procura ha disposto il sequestro di 110 mila euro dal suo conto

TERAMO. Sarà un processo ad accertare la fondatezza delle accuse della procura. Così ha deciso ieri mattina il gup Giovanni De Rensis che ha rinviato a giudizio Abramo Pompilii, pensionato 65enne teramano. L’uomo, che negli anni Novanta è stato esponente della Confcommercio, è accusato di essersi finto cieco totale e di aver percepito per 12 anni la pensione di invalidità. La prima udienza, l’accusa è quella di truffa aggravata, si svolgerà il 20 aprile. Pompilii, assistito dall’avvocato Gugliemo Marconi, ha sempre respinto ogni accusa. Ed è nell’ennesimo groviglio di normative e valutazioni di commissioni mediche che si è mossa l’inchiesta del pm Luca Sciarretta che ha chiesto ed ottenuto il sequestro di 110 mila euro sui conti del teramano . Si tratta di un sequestro per equivalente (confermato dai giudici del Riesame) che mira, qualora al termine dei vari gradi di giudizio fosse accertata la truffa, a risarcire le casse dello Stato dei 12 anni di pensione che, sempre secondo l’accusa, sarebbe stata indebitamente ricevuta dall’uomo. Una pensione di invalidità di circa novecento euro mensili percepita perché ritenuto cieco. Una invalidità, è bene sottolineare, accertata nel corso del tempo da commissione mediche che lo hanno riconosciuto cieco assoluto. I finanzieri, nel corso delle indagini, lo hanno immortalato fare la spesa al supermercato e attraversare la strada. «Mediante artifici e raggiri consistiti», si legge nel capo d’imputazione della procura, «dapprima nel presentare il 24 luglio del 2002 all’Asl di Teramo l’istanza volta al riconoscimento della propria condizione di cieco assoluto e successivamente nel dissimulare le sue reali condizioni di salute nel corso delle sotto indicate visite mediche propedeutiche al riconoscimento della patologia invalidante, con specifico riferimento alle capacità visive, ai fini dell’ottenimento della pensione di invalidità e dell’indennità di accompagnamento».(d.p.)

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