Teramo, «I laboratori del Gran Sasso incompatibili con le sorgenti»

Il Forum H2O cita una lettera del 2013 dell’Istituto superiore di sanità che parla di non conformità alle norme che tutelano le captazioni e accusa: «L’Infn svolge attività inconciliabili con il territorio»

TERAMO. Per il Forum abruzzese dei Movimenti dell'acqua è necessaria la consapevolezza che «oggi i laboratori di fisica nucleare dell'Infn sotto il Gran Sasso sono classificati ufficialmente come impianto a rischio di incidente rilevante in base alla direttiva Seveso». Il Forum torna dunque all’attacco sulla questione dell’acqua del Gran Sasso e lo fa riprendendo una lettera dell’Istituto superiore di sanità, datata 2013 e resa pubblica dal quotidiano online “Prima da noi”. Si tratta di una lettera nella quale l’Iss, richiesto dai laboratori di un parere sull’impatto potenziale che i lavori preparatori di un nuovo esperimento (denominato Luna-Mv) avrebbero avuto sulla falda acquifera e la qualità delle acque, conclude escludendo che tale impatto potesse esserci, ma sottolinea la necessità di adottare «speciali misure di prevenzione dei rischi relativi alla contaminazione delle acque», misure secondo l’Iss «da potenziare tenendo conto delle raccomandazioni riportate nel presente parere».

Già, perché nella lettera l'Istituto superiore di sanità rileva «una generale non conformità della localizzazione dei locali ed installazioni dei Laboratori nazionali del Gran Sasso e delle attività ivi condotte» rispetto ai dettami del decreto legge 152/2006 che impone una zona di tutela assoluta attorno ai punti di captazione di acqua potabile. Questa zona, norma alla mano, «deve avere un'estensione di almeno dieci metri di raggio dal punto di captazione, deve essere adeguatamente protetta e dev'essere adibita esclusivamente a opere di captazione o presa e ad infrastrutture di servizio». E, «stante la suddetta non conformità», l’Iss fa una serie di raccomandazioni generali da applicare all’intera struttura dei laboratori, alle quali seguono le raccomandazioni specifiche da adottare nella realizzazione dell’intervento per l’esperimento Luna-Mv.

Tutto questo spinge il Forum H2O ad affermare che «alcuni esperimenti con migliaia di tonnellate di sostanze pericolose sono inconciliabili con il territorio» e a sottolineare: «Si tratta di una questione estremamente seria che comprende la redazione e pubblicizzazione di un Piano di emergenza esterna rivolto alla popolazione. Un documento che dovrebbe essere conosciuto a menadito in caso di incidente serio per sapere come comportarsi». Per il Forum la lettera dell’Iss «da un lato conferma tutti i nostri timori ma dall'altro getta una luce sinistra su quanto hanno fatto o, meglio, non hanno fatto e non stanno facendo gli enti pubblici abruzzesi. In ogni caso», conclude, «è intollerabile che siano la stampa o gli attivisti del Forum H2O a divulgare e interpretare correttamente informazioni e documenti basilari per la sicurezza che dovrebbero essere resi pubblici da tempo sui siti web istituzionali».(d.v.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA