Teramo, i più ricchi in consiglio sono Di Dalmazio e Di Saverio

I redditi dei consiglieri comunali, solo la metà li rende pubblici. Tra gli assenti Cordoni

TERAMO. Solo la metà dei consiglieri comunali rende noti i propri redditi: sono stati finora in 21 (su un totale di 41 consiglieri compreso il sindaco) a consegnare i propri 730 relativi al 2010 come stabilito dalla legge legge 441 del 1982 che impone agli eletti di rendere pubblica la loro situazione patrimoniale. All'appello mancano ancora in tanti, sia tra le file della maggioranza che dell'opposizione. L'operazione trasparenza è partita in realtà da poco e solo grazie alla denuncia del Centro che ha evidenziato la mancata consegna dei redditi da parte degli amministratori e politici teramani.

Una buona prassi sollecitata dalle riforme del ministro Renato Brunetta che ha spinto tante amministrazioni ad aprire apposite sezioni sui siti istituzionali per pubblicare i redditi degli eletti.

Tutto questo a Teramo non accade anche se il sindaco Maurizio Brucchi ha fatto consegnare le denunce a tutti i componenti della giunta e le ha pubblicate sul sito web dell'ente dove sono tuttora scaricabili. La stessa cosa non accadrà, almeno per il momento, per i redditi dei consiglieri, destinati a non finire sul web e a rimanere chiusi in un faldone, consultabili solo nella segreteria generale dell'ente come spiega il presidente del consiglio comunale Angelo Puglia. «La legge 441 del 1982 impone di depositare le denunce dei redditi», spiega, «ma non di pubblicarle sui siti internet. E la legge Brunetta non stabilisce questo obbligo per gli enti locali e questo ci è stato confermato anche dall'Anci al quale abbiamo chiesto un parere a riguardo».

E' importante ricordare che le cifre pubblicate fanno riferimento al reddito imponibile, cioè il reddito già al netto delle ritenute previdenziali e assistenziali sul quale poi vengono calcolate le tasse come l'Irpef. Spesso quindi il reddito reale è anche maggiore rispetto a quello qui pubblicato.

Tra i consiglieri il più ricco risulta essere l'assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio che dichiara un imponibile di oltre 132mila, seguito da Silvana Di Saverio - dirigente medico della Asl - con i suoi 123.271 euro l'anno. Nella fascia dei redditi più alti figurano poi altri due medici dell'azienda sanitaria teramana, ovvero lo psichiatra Bruno Cipollone con 108.419 euro e il ginecologo Francesco Ciarrocchi, entrambi del Pdl. Ma tra i più abbienti ci sono anche Silvio Antonini (Città di virtù) con 91.658 euro, Sandro Santacroce di Rifondazione con 64.784 euro e Manola Di Pasquale (Pd) con 52.143 euro. In coda alla lista con i redditi più bassi ci sono invece Pasquale Tiberii del Pdl con poco meno di 6mila euro l'anno mentre si attestano sui 4mila sia Alessia De Paulis (Pdl) che Gianguido D'Alberto (Pd).

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