Teramo, il Comune riprova a vendere i suoi beni

Le ex scuole e altre aree diventano edificabili per invogliare i compratori. Domani il voto sul piano delle alienazioni

TERAMO. Il Comune censisce i suoi beni e fa il punto in un piano di alienazione del proprio patrimonio immobiliare che approda domani in consiglio comunale. Al di la di un mero elenco di tutti quei beni che non sono funzionali all’attività dell’ente, c’è però una novità importante che riguarda la riconversione nella destinazione d’uso di alcune aree dismesse rese edificabili, dunque maggiormente appetibili per eventuali acquirenti in una situazione di mercato piuttosto stagnante, visto che i precedenti bandi di vendita sono andati deserti.

In quest’opera di valorizzazione, come illustrato dall’assessore al patrimonio Rudy Di Stefano, rientrano ad esempio tutti gli ex edifici scolastici delle frazioni attualmente dati in uso ai comitati di quartiere per le attività sociali, ma anche aree ed edifici dismessi troppo onerosi da riqualificare per il Comune.

In quest’ambito è compreso ad esempio un ex edificio scolastico in via Antonelli, alla Cona, risalente al 1962 dal valore di 823mila euro, ed esteso su un’area complessiva di 657 metri quadrati. Un’area interessante scoperta solo dopo una ricerca al catasto è emersa ad esempio a ridosso di viale Bovio. Si tratta di terreni totalmente edificabili dal valore compreso tra i 500 e i 600 mila euro e dalle cui proiezioni delle cubature realizzabili è emerso che si potrebbero realizzare due palazzine da 12 appartamenti di 100 metri quadri ciascuna.

Interessante dal punto di vista dell’estensione è l’ex inceneritore di contrada Carapollo su cui sono tuttavia in vigore dei vincoli particolari. Trattandosi infatti di un sito inquinato, c’è un piano integrato che consentirebbe la trasferibilità di quelle volumetrie altrove a patto che questo venga bonificato. Finiscono ufficialmente nel piano di ricognizione, redatto in via propedeutica al bilancio anche per regolarizzare la posizione di immobili che non erano accatastati, anche l’ex asilo di via De Albentiis, il mercato coperto di piazza Verdi , la scuola Molinari e il Teatro Comunale. Nel piano di alienazione il valore attribuito al Comunale è di 2 milioni e 960mila euro, mentre quell’ edificio di via De Albentiis, lesionato dal terremoto, è di 678 mila euro.

Oltre al plesso dell’asilo, il Comune ha inserito nel piano anche l’area del vecchio cimitero e il mercato coperto, per un valore di 1 milione e 165mila euro, e l’edificio della scuola media Molinari per un valore di oltre 5milioni di euro ma che tuttavia ne rende difficile la vendita per via dell’estensione che si aggira intorno ai 7800 metri quadrati. L’assessore Di Stefano ha spiegato che nel piano sono inseriti anche alcuni fondaci centralissimi situati in vico del Sole e vico del Pensiero, e tanti piccoli lavatoi. Uno strumento programmatico ma anche finalizzato a fare cassa? «E’ un aspetto che ovviamente non sottovalutiamo», osserva l’assessore Di Stefano, «nell’impossibilità di contrarre mutui e con la riduzione progressiva della Bucalossi negli anni. E’ naturale», conclude l’assessore, «che l’intento è investire parte del nostro patrimonio per riqualificare quello esistente».

Marianna De Troia

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