Teramo, il Ruzzo deve ridare 5 milioni ai cittadini

Differenze fra le tariffe dell’Authority e quelle applicate dal 2009 al 2011. Mazzocca: sbloccati 10 milioni per le condotte

TERAMO. La Ruzzo Reti deve restituire 5 milioni di euro ai cittadini teramani. Pesante, pesantissima, la tegola che rischia di abbattersi sul bilancio della società acquedottistica già provato da oltre 80 milioni di debiti. I 5 milioni derivano in sostanza da un conguaglio tra il nuovo tariffario dell’Aeeg (l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico) entrato definitivamente in vigore quest’anno e le tariffe applicate invece dalla Ruzzo negli anni 2009, 2010 e 2011. L’applicazione del nuovo sistema è infatti obbligatoria ma soprattutto retroattiva e dal confronto tra i due tariffari è emerso che la società ha “incassato” molto più del dovuto dai propri utenti.

«I conti devono ancora essere verificati», spiega il presidente Antonio Forlini, «il computo dell’Autorità non tiene conto ad esempio dei crediti che l’azienda vanta nei confronti di utenze, anche grandi, che non hanno ancora versato quanto previsto». Tra queste per dirne una c’è l’Aca che avrebbe un debito plurimilionario con la Ruzzo per l’acqua che dal Teramano arriva ai comuni serviti dall’azienda acquedottistica pescarese. Il conguaglio potrebbe in sostanza diminuire e al momento i vertici della società stanno cercando un’intesa con l’Aeg e l’Autorità d’Ambito. Il rimborso per gli utenti comunque ci sarà – il conguaglio come detto è obbligatorio – e dovrebbe avvenire con una rateizzazione pluriennale, direttamente in bolletta in base ai consumi e con l’indicazione della cifra restituita. La “brutta” notizia è stata data a primi cittadini e rappresentanti dei Comuni presenti ieri pomeriggio in Provincia per l’assemblea dei sindaci del servizio idrico.

Riunione convocata per parlare della crisi idrica che quest’estate ha lasciato a secco buona parte della costa teramana. Dati alla mano, Forlini ha chiarito come la crisi di agosto sia stata determinata, «più che dalla mancanza d’acqua, dalla carenza di adduttori, dalla rete datata e dalla necessità di un sistema di telecontrollo moderno per intervenire nei momenti critici prendendo l’acqua dove c’è e portandola dove manca». Sul fronte dell’emergenza, la Regione intanto ha autorizzato l’altro ieri la captazione di acqua fino a 200/300 litri al secondo dalle condotte Enel di Venaquila a Montorio. L’autorizzazione è in vigore fino al 30 settembre. A darne notizia l’assessore regionale all’ambiente e all’assetto idrogeologico, Mario Mazzocca, che ha anche annunciato l’arrivo di una decina di milioni dallo “Sblocca Italia” per il completamento del II lotto del potabilizzatore di Montorio che porterà acqua sulla costa risolvendo gran parte delle criticità attuali. «Per il progetto del Ruzzo», ha spiegato, «servono 52 milioni, non si arriverà a questa cifra ma parliamo comunque di risorse importanti per completare l’opera».Venerdì, infine, la Regione delibererà la ripartizione dei fondi per la depurazione delle acque: 24 su circa 130 milioni saranno destinati a progetti già cantierabili presentati dalla Ruzzo. (f.m.)

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