Teramo, muore in ospedale, indagati sei medici

La Procura chiede una nuova consulenza sull’uomo dimesso dal pronto soccorso di Sant’Omero e deceduto a Teramo

TERAMO. Da quella morte sono trascorsi quasi due anni, ma in questo tempo nessuna risposta certa sul perchè un uomo finito in ospedale per una banale caduta sia deceduto cinque giorni dopo. Nell’inchiesta aperta dal pm Bruno Auriemma ci sono sei medici indagati: si tratta di professionisti dell’ospedale di Sant’Omero e Teramo a cui il pm contesta l’ipotesi di omicidio colposo. Per ora l’iscrizione è un atto dovuto visto che il sostituto procuratore ha chiesto al gip una consulenza medica con la formula dell’incidente probatorio. Questo dopo che i risultati dell’autopsia e di una precedente consulenza medica secondo il pm avrebbero (così si legge nella richiesta al gip) «indicato i fatti in modo disorganico senza indicare a chi fossero personalmente attribuibili condotte di colpa medica collegate al decesso».

I fatti su cui verte l’inchiesta risalgono al gennaio del 2015, quindi ormai due anni fa. Il 2 gennaio Guglielmo Bianchini, 50enne teramano, si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Omero lamentando dei dolori dopo una caduta avvenuta la sera del 31 dicembre. Nello stesso giorno, quindi il 2 gennaio, l’uomo veniva dimesso con la diagnosi della frattura di una costola. Il 6 gennaio Bianchini tornava nuovamente al pronto soccorso dell’ospedale vibratiano e gli veniva diagnosticato, si legge nel capo d’imputazione, «un versamento pleurico plurisaccato in fratture multiple». Dall’ospedale di Sant’Omero veniva trasferito all’ospedale di Teramo dove moriva il 7 gennaio.

Dopo l’apertura dell’inchiesta, inizialmente fascicolo senza indagati, la procura dispose l’autopsia e successivamente una consulenza. Ai due medici incaricati ben presto si aggiunsero anche altri due professionisti specializzati in radiologia e chirurgia toracica. Tra i quesiti formulati dal pm quelli di mettere in relazione eventuali condotte mediche con il decesso dell’uomo. Risposte che, evidentemente, non sono arrivate visto che il magistrato nei mesi scorsi ha delegato i carabinieri del Nas a fare ulteriori accertamenti e ad acquisire tutta la documentazione riguardante il caso. Successivamente a questa integrazione ha iscritto i sei medici nel registro degli indagati e ha chiesto al gip di disporre una consulenza medica con la formula dell’incidente probatorio per cristallizzare i risultati dell’accertamento.(d.p.)

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