Teramo, la partita dell'anno è detenuti contro politici / Foto

In campo il sindaco Brucchi e gli assessori contro i carcerati di Castrogno. Il calcio d’inizio lo dà il vescovo Seccia. La gara finisce 2-2

TERAMO. Detenuti e politici scendono in campo. Hanno indossato calzonicini, magliette e scarpe da calcio e si sono sfidati sul terreno di gioco in erba sintetica di Colleatterrato. "Lo sport oltre le barriere, per vincere insieme" è lo slogan, stampato sulle casacche, che ha accompagnato la partita della solidarietà. Per rafforzare i ranghi delle due squadre sono scesi in campo anche dirigenti e giocatori del Colleatterrato calcio, che ha organizzato l'iniziativa insieme al Comune e all'amministrazione pentinziaria di Castrogno. A raccogliere la sfida tra i politici sono gli assessori Guido Campana, schierato come centravanti, e Giorgio Di Giovangiacomo, in posizione di ala destra, assistiti a bordo campo dal presidente del consiglio comunale Angelo Puglia e dal sindaco Maurizio Brucchi. E' proprio il primo cittadino a tirare il calcio d'inizio della partita insieme al vescovo Michele Seccia, a cui viene regalata una delle maglie di gioco. «Questa manifestazione», sottolinea Brucchi, «s'inserisce in una serie d'iniziative promosse dal Comune che puntano a considerare il carcere come una realtà non avulsa dalla città ma integrata nella società e con la quale intendiamo sviluppare forme di collaborazione». Anche le parole del vescovo esprimono il valore sociale della partita. «E' un segnale di apertura della società verso il carcere e di quest'ultimo nei confronti della città», osserva, «che indica solidarietà e attenzione». In panchina c'è anche il direttore dell'istituto Stefano Liberatore. «Attraverso una partita di calcio, oltre al divertimento, passano valori come il rispetto dell'avversario, la solidarietà e la cultura dell'integrazione». Questa è una delle tante iniziative avviate dalla dirigenza del carcere di Castrogno per aiutare i detenuti ad affrontare la vita in cella. «Sono tutte occasioni», spiega Liberatore, «grazie alle quali arginare ansie e frustazioni che sono la premessa di atti di autolesionismo e suicidi». I due amministratori e gli otto detenuti in campo non si risparmiano. I calciatori del Colleatterrato hanno maggiori capacità tecniche e atletiche ma loro s'impegnano a fondo per far vincere le rispettive squadre. Alla fine dei due tempi di mezz'ora l'uno il risultato è quello classico per iniziative di questo tipo: un pareggio, con due gol segnati da ciascuna squadra, che non scontenta nessuno. Al fischio finale i protagonisti della partita si scambiano sorrisi e strette di mano a centrocampo. «E' stata una bellissima esperienza per testimoniare ai detenuti che non sono emarginati», sottolinea Enzo Marinelli, presidente della polisportiva Colleatterrato, schierato nella squadra dei politici, «speriamo di poterla ripetere in futuro». La consegna di targhe e coppe conclude il pomeriggio di sport e solidarietà. A ogni detenuto viene regalato il gagliardetto del Collearrerato: panini e dolci completano la festa.

Gennaro Della Monica