Teramo protesta per Biancone. Il testimone: il cane bianco non ha morso nessuna bimba

Sit-in di una cinquantina di persone contro la cattura dell'animale simbolo della comunità teramana. Spunta un testimone che nega che l’animale abbia morso la bimba, ma la Asl conferma la lesione

TERAMO. «Biancone è innocente». Scendono in piazza i teramani che difendono il cane, mascotte della città, internato dalla Asl con l'accusa di aver morso una bimba. Un gruppo di cittadini che non crede alla colpevolezza di Biancone, la cui cattura sta suscitando clamori, si è ritrovato ieri mattina proprio nella zona dove l'animale stazionava fino all'intervento degli addetti del servizio veterinario dell'azienda sanitaria.

A sostegno della tesi in favore del cane simbolo di Teramo – durante il breve sit-in piazza Martiri – è stato presentato il racconto di un testimone oculare dell'episodio che ha fatto scattare la caccia e la successiva cattura del cane. Secondo quanto affermato dal cittadino che ha assistito al fatto, Biancone non avrebbe deliberatamente aggredito la bimba ma sarebbe stata quest'ultima ad avvicinarsi in modo concitato all'animale che ha reagito abbaiando ma senza violenza. L'episodio, insomma, sarebbe stato conseguenza di un fraintendimento, per cui i cittadini riuniti sotto al campanile del duomo ritengono ingiustificata la detenzione forzata di Biancone nel canile sanitario di Castellalto. Di qui la richiesta di liberazione immediata.

Ad ascoltare le loro ragioni e il racconto del testimone oculare è arrivato anche il sindaco Maurizio Brucchi. Il primo cittadino ha raccolto la richiesta dei difensori di Biancone ma per ora non intende dare seguito alla loro richiesta. «Ognuno si assume le proprie responsabilità», sottolinea, «ci sono un referto medico e un provvedimento della Asl basato sulle dispozioni dettate dalla legge».

Biancone, dunque, resterà agli “arresti” per i prossimi dieci giorni, durante i quali sarà sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari. «Gli animali vanno protetti», insiste Brucchi, «ma vanno parimenti tutelati i cittadini, soprattutto i più piccoli». La conferma che l'aggressione c'è stata proviene direttamente dalla Asl. «Il 10 settembre abbiamo ricevuto un referto medico da cui risultava che una bambina aveva riportato una ferita provocata dal morso di Biancone», spiega Pasquale Striglioni responsabile del dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria a cui fa capo il servizio veterinario.

Le norme, dunque, in casi simili impongono l'internamento dell'animale che è stato ritracciato giovedì e trasferito nella struttura di Castellalto. «Il cane rimarrà in osservazione per dieci giorni. come previsto dal servizio di polizia veterinaria», conferma Striglioni, «e, se non risulterà affetto da rabbia, sarà restituito al territorio». L'unica possibilità di far tornare Biancone dalla cattività e dall'esilio fuori dalla sua città è che qualcuno si faccia carico di ospitarlo e curarlo durante gli accertamenti sanitari. La vicenda sarà seguita da vicino dal presidente di “Teramo vivi città” Marcello Olivieri che ha scritto al sindaco con l'invito ad essere considerato unico referente per l'animale finito sotto accusa. «L'associazione si occuperà della procedura legale», afferma, «ovviamente tutte le spese sono a mio carico: così facendo, oltre ad aiutare il povero Biancone, evitiamo lo sciacallaggio di chi urla che i cani della nostra città sono uno spreco di denaro pubblico». Olivieri, che ha incaricato il suo avvocato di acquisire copie del referto medico e della denuncia a carico dell'animale, chiede a Brucchi un incontro urgente per gli adempimenti necessari.

Gennaro Della Monica

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