Teramo, tentano la truffa con finti avvisi della procura su internet

Imprenditore e bancario ricevono l’e-mail ingannevole: "Conti e patrimonio immobiliari ti saranno bloccati"

TERAMO. Dopo averci provato con finte lettere dalle banche, la nuova frontiera è quella di inviare e-mail da fantomatiche procure inventando provvedimenti giudiziari che altro non sono che un modo per carpire dati finanziari e codici di accesso per truffe on line.

Il fenomeno del phishing non si arresta, anzi evolve con modalità sempre più ricercate. Come quella usata per tentare (fortunatamente solo un tentativo) di truffare un imprenditore e un funzionario di banca del Teramano che si sono visti arrivare per e-mail o posta certificata un messaggio che porta l’intestazione “procuratore della repubblica presso il tribunale ordinario” e cita l’articolo 375 del codice di procedura penale, cioè l’invito a presentarsi e rendere interrogatorio come indagato ed annuncia l’apertura da parte della procura di un procedimento penale per evasione fiscale e riciclaggio di denaro. E’ evidente la falsità della comunicazione visto che nella realtà i provvedimenti giudiziari vengono notificati personalmente dagli ufficiali giudiziari, ma è altrettanto evidente che anche ai più accorti ricevere un messaggio di questo genere possa se non altro far sorgere qualche dubbio. Così è stato per i due che si sono rivolti all’avvocato Wania Della Vigna che nei prossimi giorni presenterà una denuncia penale sui fatti.

Nell’e-mail si legge: «La presente per comunicarle che il suo patrimonio immobiliare, così come il suo conto corrente bancario, verranno posti in arresto con l’accusa di mancato pagamento delle imposte e concorso in riciclaggio di denaro, ad effetto della causa, l’arresto entra in vigore dal 6 giugno 2016». E ancora: «in caso di condanna le verrà confiscata ogni proprietà e rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione».

Sulla e-mail c’è il fantomatico numero identificativo della causa e un link in cui si dovrebbero trovare le informazioni su come fare ricorso, il nominativo del giudice, la data e il luogo in cui si svolgerà il processo. «L’e-mail riporta un link da cliccare per avere informazioni sull’ipotetico procedimento penale», dice l’avvocato Della Vigna, «potrebbe trattarsi di un tentativo di installare virus nel computer del destinatario, di rubare le password degli account e il numero della carta di credito, tenendo conto che i miei clienti sono un imprenditore e un funzionario di banca. Quindi il messaggio è rivolto a persone che usano abitualmente i loro dati on line ed effettuano anche pagamenti ed altre operazioni on line».

L’invito, a chiunque dovesse ricevere un messaggio di questo genere, è quello di non cliccare sul link e di denunciare il fatto alle forze dell’ordine.(d.p.)

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