Teramo, truffatore seriale colleziona 10 inchieste 

Quarantenne accusato di colpi in sei province: si faceva pagare on-line auto e vestiti mai inviati

TERAMO. Mettere insieme dieci truffe on-line in tutta Italia vendendo auto inesistenti, cellulari e capi d’abbigliamento mai posseduti non è cosa da tutti. E anche se la cronaca racconta che ogni giorno i raggiri in rete sono sempre di più, il quarantenne teramano finito sotto inchiesta in ben quattro diversi fascicoli della Procura teramana e in ben sei inchieste di Spoleto, Trento, Belluno, Lucca e Rimini conquista un bel primato nel panorama nazionale dei truffatori seriali. L’uomo, assistito dall’avvocato Antonino Orsatti, ha collezionato svariati procedimenti. Con un unico comun denominatore: il raggiro on line di persone che dopo aver pagato per avere auto o cellulari si sono ritrovati con niente in mano nonostante gli accordi raggiunti.
A nulla sono valsi i tentativi di mettersi in contatto con il venditore e così, all’ennesimo fallimento, si sono rivolti alle forze dell’ordine per denunciare e raccontare. Immediatamente sono scattate le indagini che, in questo campo, con le ultime normative stabiliscono la competenza giuridica nel luogo in cui è stata fatta la ricarica Postepay. Visto, infatti, che anche in questo caso gli ignari clienti versavano gli anticipi con le Postepay.
Tra i truffati, in particolare, la storia di un uomo di Rimini che pensava di aver fatto l’affare dell’anno comprando dal quarantenne teramano una utilitaria a poco meno di mille euro. In realtà lui la macchina non l’ha mai vista, mentre invece non ha più riavuto cinquecento euro versate come anticipo.Ma c’è anche la mamma di famiglia convinta di poter comprare il cappotto di cachemire a duecento euro e che a casa, dopo aver versato tutta la somma, non ha visto arrivare niente.
Perchè il mondo delle vendite on line spesso è un ginepraio di bufale da scartare e tranelli da schivare. Con delicata attenzione, senza pensare: «Ma tanto a me non succede».
E in Abruzzo, così come in tutta Italia, le truffe on line sono sempre più in aumento. E gli investigatori della polizia postale più volte ripetono: «Il consiglio per evitarle è quello evitare il più possibile le transazioni private».(d.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.