Teramo, un solo infermiere di turno in pediatria e ginecologia

Al Mazzini i lavoratori in ferie non vengono sostituiti I sindacati: dal manager Varrassi risposte insoddisfacenti

TERAMO. La carenza cronica di infermieri nei reparti dedicati alle donne e ai più piccoli diventa drammatica in questi giorni all'ospedale di Teramo: nessuno sostituisce i lavoratori che vanno in ferie e così nei reparti di pediatria, ostetricia e ginecologia c'è un solo infermiere a coprire ciascun turno. Questo significa che in caso di emergenze i pazienti rischiano di ritrovarsi senza nessuno in grado di assisterli.

La mancanza di personale è un problema in tutti i reparti del Mazzini dove i lavoratori sono sottoposti già normalmente a carichi di lavoro pesantissimi che diventano davvero insostenibili durante il periodo estivo. A portare la situazione nuovamente all'attenzione del direttore generale Asl Giustino Varrassi sono stati i rappresentanti di Cgil e Cisl che ieri nel corso di un incontro hanno chiesto provvedimenti urgenti al manager. «L'unica soluzione è assumere», spiega Monia Pecorale della Fp Cgil, «forse c'è possibilità di sbloccare una decina di assunzioni sia per operatori socio-assistenziali che per infermieri ma i tempi sono lunghi e la situazione è grave. I soldi ci sono ma purtroppo ci sono vincoli normativi per le assunzioni, in ogni caso non si può scaricare tutto sui lavoratori. Quello che è successo a Roma con la morte del bimbo al quale è stato iniettata la fialetta di latte può succedere ovunque, non è una questione di incompetenza ma di carichi di lavoro eccessivi». I sindacalisti si sono detti non soddisfatti dell'incontro di ieri con il manager e stanno pensando a nuove azioni, come la convocazione del comitato ristretto dei sindaci per portare alla loro attenzione questa situazione. «Abbiamo chiesto di vedere i dati rispetto alla distribuzione dei carichi di lavoro», ha raccontato Andrea Salvi della Cisl , «e vogliamo capire se le direttive rispetto al godimento delle ferie sono state rispettate, cioè ad esempio se il personale dei reparti accorpati sono stati spostati altrove e così via. Cercheremo anche di capire se ci sono davvero possibilità di assumere, in questo senso speriamo che la Regione sblocchi la situazione abbassando il tetto del 4% di risparmio sulla spesa complessiva dando così spazio alle nuove assunzioni». Un ultimo appello del sindacalista della Cisl è stato rivolto al manager affinchè eviti l'accorpamento del reparto di oncologia. «Siamo contrari alla chiusura per ferie di questo reparto», ha aggiunto Salvi, «si tratta di malati che meritano attenzione particolare, il provvedimento per la chiusura doveva decorrere già da oggi (ieri, ndc) con lo spostamento dei pazienti nei reparti di medicina donne e uomini, finora non è stato fatto per carenza di posti letto ma speriamo che si possa evitare».

Barbara Gambacorta

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