Tercas convoca il cda La banca rilancia il piano d'espansione
Il piano è top secret ma qualcuno si lascia sfuggire un riferimento a un vecchio sogno del presidente della Tercas, Lino Nisii, quello della creazione di un'unica e grande Cassa di Risparmio abruzzese, cioè la fusione delle quattro casse
TERAMO. Il prossimo obiettivo della Tercas è l'acquisto di un istituto controllato in Toscana. Subito dopo ci sarà l'approvazione del nuovo piano industriale triennale che prevede un progetto definito dalla banca ambizioso e totalmente abruzzese. Dall'istituto di corso San Giorgio fanno intendere che si tratterà di un ulteriore e consistente passo in avanti nel piano di espansione che quindi non si arresta dopo l'acquisto della Caripe, operazione da oltre duecento milioni di euro che si è concretizzato il 31 dicembre dello scorso anno a Verona.
Il piano è top secret ma qualcuno si lascia sfuggire un riferimento a un vecchio sogno del presidente della Tercas, Lino Nisii, quello della creazione di un'unica e grande Cassa di Risparmio abruzzese, cioè la fusione delle quattro casse. E' un sogno che il vertice della Tercas-Caripe nutre da oltre 15 anni. Ma fino a ieri i tempi non sono mai stati maturi. Sta di fatto che la banca teramana ha deciso di non fermarsi dopo lo sforzo economico comportato dall'investimento Caripe che ha creato sofferenze ma che ha permesso all'istituto di corso San Giorgio di diventare il primo polo creditizio abruzzese con sportelli anche nelle Marche, in Emilia Romagna, a Roma e presto in Toscana. Ma la banca ora rilancia.
Il consiglio di amministrazione è stato fissato già per la metà della prossima settimana. Sarà un cda ordinario nel cui ordine del giorno non si fa riferimento alle visite della Finanza avvenute nei giorni scorsi. Sia perché la verifica fiscale delle Fiamme Gialle, che terminerà tra venti giorni, rientra in un'attività periodica a cui tutte le banche devono essere sottoposte, sia perché la richiesta di atti da parte della procura di Roma, per un'inchiesta su una grossa bancarotta di un immobiliarista molisano, è stata ottemperata puntualmente dalla banca teramana chiamata in causa solo come parte terza.
I due episodi, legati ad attività di indagine delle Fiamme Gialle, sono stati comunque comunicati al Comitato esecutivo della Tercas come prevede lo statuto della banca. Ma ora gli occhi sono puntati su una data della prima metà di settembre quando il cda Tercas-Caripe voterà il nuovo piano industriale di cui il direttore generale, Antonio Di Matteo, per ora non fa anticipazione. Anche se conferma l'obiettivo di nuovi investimenti che puntano non solo sull'area metropolitana Chieti-Pescara.
Il piano è top secret ma qualcuno si lascia sfuggire un riferimento a un vecchio sogno del presidente della Tercas, Lino Nisii, quello della creazione di un'unica e grande Cassa di Risparmio abruzzese, cioè la fusione delle quattro casse. E' un sogno che il vertice della Tercas-Caripe nutre da oltre 15 anni. Ma fino a ieri i tempi non sono mai stati maturi. Sta di fatto che la banca teramana ha deciso di non fermarsi dopo lo sforzo economico comportato dall'investimento Caripe che ha creato sofferenze ma che ha permesso all'istituto di corso San Giorgio di diventare il primo polo creditizio abruzzese con sportelli anche nelle Marche, in Emilia Romagna, a Roma e presto in Toscana. Ma la banca ora rilancia.
Il consiglio di amministrazione è stato fissato già per la metà della prossima settimana. Sarà un cda ordinario nel cui ordine del giorno non si fa riferimento alle visite della Finanza avvenute nei giorni scorsi. Sia perché la verifica fiscale delle Fiamme Gialle, che terminerà tra venti giorni, rientra in un'attività periodica a cui tutte le banche devono essere sottoposte, sia perché la richiesta di atti da parte della procura di Roma, per un'inchiesta su una grossa bancarotta di un immobiliarista molisano, è stata ottemperata puntualmente dalla banca teramana chiamata in causa solo come parte terza.
I due episodi, legati ad attività di indagine delle Fiamme Gialle, sono stati comunque comunicati al Comitato esecutivo della Tercas come prevede lo statuto della banca. Ma ora gli occhi sono puntati su una data della prima metà di settembre quando il cda Tercas-Caripe voterà il nuovo piano industriale di cui il direttore generale, Antonio Di Matteo, per ora non fa anticipazione. Anche se conferma l'obiettivo di nuovi investimenti che puntano non solo sull'area metropolitana Chieti-Pescara.
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