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Terremoto e neve: il 2 marzo si marcia su Roma

Lo annuncia il sindaco Brucchi: «Tutti i primi cittadini della provincia hanno aderito, già allertate le società di trasporto per i pullman»

TERAMO. La data segnata sul calendario è giovedì 2 marzo. Sarà quello il giorno della grande manifestazione di protesta a Roma contro il decreto per l'emergenza in Abruzzo. Troppo deboli e limitate le misure previste dal governo per ridare fiato e speranza a un territorio, in particolare quello teramano, flagellato da sciami sismici e maltempo. Si andrà a Roma, dunque, tra dieci giorni per una manifestazione di sdegno finalizzata a strappare correttivi del provvedimento contestato. «I sindaci dei 47 comuni della provincia hanno aderito all'iniziativa», annuncia bellicoso il primo cittadino teramano Maurizio Brucchi, «abbiamo già allertato le società di trasporto per i pullman, i dettagli logistici li faremo sapere a breve».

LE RICHIESTE. L'obiettivo, insomma, è una mobilitazione di massa che induca il governo a rimettere mano al decreto. Le linee per l'aggiustamento del tiro sono già contenute nel documento approvato qualche giorno fa dai sindaci e che in sostanza puntano sul rafforzamento di agevolazioni contributive e fiscali, su maggiori risorse a sostegno delle attività produttive e degli stessi enti pubblici chiamati a risanare un patrimonio fortemente compromesso dagli eventi calamitosi, nonché sul ristoro dei danni causati dal'eccezionale nevicata di metà gennaio. «Su questo aspetto siamo in attesa di nuove ordinanze che sarebbero in arrivo», precisa Brucchi, «ma intanto andiamo tutti a Roma per ottenere quelle risposte che mancano. Senza le modifiche che abbiamo già elencato e quelle che emergeranno dal confronto dei prossimi giorni con i rappresentanti del mondo produttivo», precisa il sindaco, «non riusciremo a risollevare il nostro territorio».

I TRE POLI. Brucchi ha già fissato una serie di appuntamenti che precederanno la manifestazione davanti a Palazzo Chigi. Il giorno cruciale sarà martedì. Prima della riunione convocata per le 19.30 all'università con i rappresentanti delle categorie da coinvolgere nei piani di ricostruzione post-sisma, Brucchi sarà ascoltato dalla commissione ambiente della Camera per riferire dell'emergenza maltempo e in mattinata sarà nell'ufficio del commissario Vasco Errani per presentare tre progetti sulle nuove scuole. I primi due sono già di fatto in campo. Nell'incontro di venerdì con i sindaci del cratere il governatore Luciano D'Alfonso ha confermato il finanziamento del progetto per il polo scolastico alla D'Alessandro, che sarà realizzato con fondi regionali e della Protezione civile tra la fine di quest'anno e il prossimo. Entro settembre vedrà la luce, invece, la struttura scolastica a Piano d'Accio, nei locali attigui allo stadio Bonolis, su cui l'ufficio di Fossa che gestisce le pratiche per la ricostruzione ha da poco espresso parere favorevole. Il sindaco, però, presenterà ad Errani anche una soluzione progettuale che coinvolge l'area del vecchio stadio ed è estendibile, fatti i necessari riscontri tecnici ed economici, alla San Giuseppe e al tratto sottostante del lungofiume. «Si tratta di un'ipotesi che, come le altre iniziative in corso, sarà sottoposta comunque agli organi istituzionali, in particolare al consiglio comunale», tiene a precisare il sindaco, «ma che illustriamo al commissario in vista di ulteriori finanziamenti disponibili». In ballo c'è anche la riconversione dell'edificio di proprietà della Banca Popolare di Bari alla Gammarana, di fronte al circolo tennis, ma in questo caso e in quello dell'ex stadio dovrebbero comunque intervenire finanziatori privati.

Gennaro Della Monica

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