Torna il Due di coppe all’inizio del corso ma in chiave moderna 

Il gruppo di maggioranza Teramo vive presenta il progetto per ripristinare l’opera smantellata negli anni Trenta

TERAMO. Il”‘Due di coppe” tornerà al suo posto. Non è solo un auspicio quello indicato dalla lista civica “Teramo vive” di ricollocare nella sua sede originaria il caratteristico elemento architettonico di arredo urbano che fino agli Trenta si trovava all’inizio di corso San Giorgio dal lato di piazza Garibaldi e ora giace smontato all’interno della villa comunale. Il gruppo consiliare di maggioranza formato da Piergiorgio Passerini e Paolo Di Sabatino l’ha tradotto in un progetto, grazie al contributo del disegnatore Carmine Di Giandomenico, per la realizzazione del quale ha anche individuato un finanziamento disponibile.
L’opera, che reinterpreta l’originale in chiave contemporanea e fortemente simbolica, costerà circa 19.500 euro e nel giro di sei mesi potrebbe essere collocata nella posizione di allora. I fondi necessari saranno reperiti tramite il progetto Paride per il potenziamento dei lampioni in città. «Sarà utilizzata la quota riservata all’illuminazione artistica», spiega l’assessore Valdo Di Bonaventura, «da allestire, oltre che all’imbocco di corso San Giorgio, anche davanti a porta Reale». Passerini la definisce, dunque, una «proposta chiavi in mano che richiama le caratteristiche identitarie della città e di una storia bella che non vogliamo dimenticare». Le coppe saranno quelle dell’epoca, mentre le strutture di supporto sono state ripensate da Di Giandomenico.
«Si parte da un concetto classico con colonne doriche spezzate in due punti, per ricordare gli eventi calamitosi che hanno martoriato la città», spiega il fumettista, «con un’intelaiatura interna in tubolari di acciaio a indicare la forza della popolazione che ha sostenuto Teramo». Intorno alle due strutture scivolerà, avvolgendole, la riproduzione di un telo che sormonterà anche le due coppe. «Simboleggia il mantello di San Berardo e il velo della Madonna, da cui prenderanno anche la colorazione celeste dell’illuminazione», sottolinea Di Giandomenico, «in onore dei due protettori della città». Anche il risvolto del telo sulla coppa è un richiamo a Maria, delineandole il profilo del viso. «Mi auguro che quest’opera sia un messaggio soprattutto per le nuove generazioni», evidenzia Di Sabatino, «contro il degrado che sta trasformando tante piazze in luoghi in cui si ha paura a passare». La reinterpretazione del “Due di coppe” incassa il giudizio positivo del presidente di Teramo nostra Piero Chiarini. «La città deve andare avanti, guardare al futuro», afferma, «valorizzando come in questo caso la memoria e il proprio passato».
Prima della realizzazione il progetto dovrà comunque passare al vaglio politico della maggioranza ed essere sottoposto ai passaggi tecnici e amministrativi necessari. Un primo pronunciamento favorevole all’opera arriva dalla vicesindaco Maria Cristina Marroni. «Abbiamo trovato una città collassata e la stiamo riportando a una situazione di decoro», conclude, «più è bella e più si disincentivano gli atti di vandalismo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA