il fatto

Tortoreto, apre stabilimento con 15 posti di lavoro

Giovane ingegnere teramano fonda l’Acs: produce componenti in carbonio per case automobilistiche come la Porsche

TERAMO. Reagire alla crisi e prendere in mano il proprio destino si può. La dimostrazione è quanto è riuscito a fare l’ingegnere teramano Roberto Catenaro. Il professionista 42enne era project manager dell’Atr, l’azienda di Colonnella che produce elementi in carbonio e che ha attraversato un grave periodo di crisi, dal quale peraltro adesso sta uscendo.

Catenaro, nel periodo nero dell’Atr, ha deciso di fare il grande passo e rischiare. E prima è andato in provincia di Firenze a dirigere uno stabilimento di produzione di componenti per la Bugatti, poi ha incontrato il titolare della Carbopress, Max Lapiana, con cui ha avvitato una collaborazione durata sei anni. «E così ho deciso di mettermi in gioco in prima persona e aprire, insieme al collega Romualdo Paino – anche lui aveva fatto un’esperienza in Atr – la Acs, la Advanced composites, solutions», racconta Catenaro, «ho deciso di aprirla a Tortoreto perchè volevo riportare nella mia terra le competenze e l’esperienza sviluppate in parte anche qui. Rimanere fuori del Teramano sarebbe stato più facile, ma tornare è stato da subito il mio obiettivo».

Rischio su rischio, quello che si è accollato Catenaro, eppure in appena due anni l’Acs ha quasi decuplicato il fatturato, assunto personale altamente specializzato e si è trasformata da azienda di consulenza in una realtà produttiva che, tra i suoi clienti, annovera Porsche e altri colossi dell'industria automobilistica. Ovviamente l’Acs opera sempre nel settore dei compositi innovativi in fibra carbonio: produce componenti per vetture alto-prestazionali per applicazioni di racing ma anche per vetture stradali prodotte ad alti numeri. Ed è questa la particolarità che rende l’azienda quasi unica nel settore: è in grado di "stampare" la fibra di carbonio per produzioni con numeri elevati. Attualmente Catenaro si divide fra Modena (dov'è operations director di Carbopress, gruppo Atomo) e Tortoreto. Qui, nei pressi di contrada Salino, ha avviato la "sua" azienda, che opera in stretta sinergia con la Carbopress.

Ad accompagnarlo in questa avventura sono alcuni suoi ex colleghi abruzzesi dell'Atr, tra i migliori tecnici e operai specializzati sia nella gestione dei processi di ingegnerizzazione sia nella realizzazione di prodotti in carbonio. L'ingegnere era rimasto in contatto con loro e così, appena si sono create le condizioni, ha proposto loro di tornare a collaborare. L'azienda è partita con un numero strettamente indispensabile di personale: 15 dipendenti su un totale di 95 in tandem con l’azienda modenese. «Sono due aziende diverse ma di fatto un unico grande gruppo con due sedi, una in Emilia e l'altra in Abruzzo, 4 stabilimenti e quasi 30 milioni di euro di fatturato aggregato», sottolinea l’amministratore unico di Acs. Peraltro Catenaro annuncia che presto è prevista l’assunzione di altri tecnici e operai. Intanto, sta intessendo una fitta rete di relazioni con altre imprese del territorio e intende spaziare anche nei settori della nautica, dell'aeronautica e dell'edilizia. Il tutto supportato da una costante sperimentazione di nuovi prototipi. «Siamo in grado di fornire soluzioni», spiega, «per ogni tipo di progetto che implichi l'utilizzo di materiali complessi leggeri o l'alleggerimento di strutture, dal disegno alla fornitura di materiali preconfezionati. Oggi il mondo dei compositi è cambiato: è superata la vecchia idea del prodotto di nicchia, molto costoso e realizzato quasi artigianalmente e quasi sempre tramite cottura in autoclave. In realtà i costi si sono notevolmente ridotti e adesso è possibile produrre in fibra di carbonio anche numeri elevati di pezzi».

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