il caso

Tortoreto, fa causa al circolo tennis per mobbing

Licenziato chiede al giudice la reintegra. Il legale: perseguitato dopo aver segnalato movimenti bancari anomali

TORTORETO. Licenziato il “jolly” del circolo tennis di Tortoreto dopo quindici anni di onorato servizio solo perché – secondo il suo legale, Sigmar Frattarelli e Rosario Dalli Cardillo, segretario del sindacato Cisal – aveva denunciato movimenti bancari anomali. Dunque ci sarebbe una situazione di mobbing dietro all’allontanamento di M.D.P., per il quale il giudice del lavoro si pronuncerà il 14 gennaio. Ed allora si saprà se il “tuttofare” del circolo tennis sarà reintegrato o meno.

Nel circolo l’ex dipendente ha fatto un po’ di tutto: l’impiegato, il contabile, il segretario, l’addetto alla manutenzione dei campi da tennis, nonché l’addetto alle relazioni con il pubblico. Che nel corso di quindici anni di lavoro M.D.P. abbia sempre avuto una condotta impeccabile, lo dimostrerebbe il fatto che da allora non avrebbe mai subito neppure un richiamo disciplinare.

«I problemi, invece, sono iniziati quando il mio assistito si è avveduto di alcuni movimenti bancari anomali, ovvero prelievi ingiustificati e somme di denaro non riversate nelle casse della società, segnalando l’accaduto ai dirigenti e al revisore dei conti», spiega il legale, «da quel momento in poi, ha iniziato ad essere vittima di una serie incredibile di contestazioni e sanzioni disciplinari del tutto immotivate e pretestuose, fondate su presunte e inesistenti inosservanze di ordini di servizio, su presunte frasi offensive rivolte ai dirigenti, su episodi di insubordinazione mai avvenuti. L’azione di mobbing orchestrata dal circolo tennis è stata talmente vessatoria e persecutoria che si è arrivati al punto di privare il mio assistito delle sue mansioni di impiegato affidandole ad un’altra dipendente per confinarlo a svolgere solo mansioni di pulizia. Si è, perfino, arrivati a cambiare le serrature delle porte d’ingresso per impedirgli di entrare», sostiene l’avvocato Frattarelli, secondo cui il suo cliente ha contratto un patologia di natura ansioso-depressiva che lo ha costretto a mettersi in malattia. «Il culmine si è raggiunto quando durante i giorni di malattia, oltre ad inviargli immediatamente ripetute visite fiscali, M.D.P. è stato pedinato per verificare dove si recasse, infliggendogli una ulteriore assurda sanzione disciplinare essendo stato visto assistere di sera ad un torneo di tennis, accusandolo calunniosamente di essere un truffatore per avere simulato la malattia che, al contrario, era stata confermata in pieno dai medici dell’Inps».

La conclusione è stata il licenziamento per giusta causa. «Abbiamo ora proposto impugnativa avverso il licenziamento denunciando anche l’azione di mobbing subita e chiedere il risarcimento dei danni alla salute. Al giudice del lavoro, Daniela Matalucci, abbiamo chiesto che venga disposta la immediata reintegrazione nel posto di lavoro, oltre al risarcimento dei danni. Si tratta evidentemente di una fattispecie di licenziamento discriminatorio, fondato su un motivo illecito». Dei movimenti bancari anomali e di prelievi di denaro non giustificati è stata informata anche la procura di Teramo mediante un esposto, fa sapere Frattarelli.©RIPRODUZIONE RISERVATA