Tortoreto: pediatra morto per legionella, imprenditore a processo

Nel luglio del 2015 il professionista umbro venne stroncato dopo una vacanza.
Il rappresentante della società che gestiva la struttura turistica è accusato di omicidio colposo

TORTORETO. Sarà un processo ad accertare le responsabilità per la morte di Gianfranco Costantini, 79enne pediatra di Spoleto che nel 2015 morì per legionella. Così ha deciso ieri mattina il gup Roberto Veneziano che ha rinviato a giudizio M. P., 49 anni, di San Benedetto, legale rappresentante della società che all’epoca dei fatti era proprietaria del residence di Tortoreto in cui il medico avrebbe contratto la legionella. Il processo inizierà a luglio.
All'uomo la Procura (titolare del fascicolo il pm Laura Colica) contesta anche tre capi di imputazione relativi al reato di lesioni per problemi di salute registrati, dopo la permanenza nel residence, anche dalla moglie e dalla sorella dell'uomo. A processo, per un illecito amministrativo, è finita anche la società proprietaria del residence. Secondo l'accusa, come si legge nel capo di imputazione, l'imputato avrebbe causato la morte del pediatra e le lesioni a carico dei suoi familiari per «colpa consistita in imprudenza, negligenza, imperizia e violazioni di norme di legge: non redigendo un Dvr come prescritto nel manuale di controllo legionella specifico per la struttura residence, tenendo solo un registro di manutenzioni, non applicando i principi di buona prassi microbiologica con riferimento alla legionella» e non predisponendo quindi adeguate misure di prevenzione del rischio». Nel luglio del 2015 il medico umbro era arrivato all’ospedale giuliese dopo alcuni giorni di una sintomatologia simile all'influenza, ma in condizioni molti critiche, perché l'apparato respiratorio era già compromesso dall'attacco del batterio che si annida, soprattutto d'estate e in climi umidi, negli impianti di ricircolo delle acque, serbatoi, vasche stagnanti o nei sistemi di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell'aria. In ospedale erano finite anche la moglie e la sorella della donna, ma fortunatamente senza gravi conseguenze.(d.p.)
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