Trasferimenti di docenti proteste anche a Teramo

Secondo gli insegnanti l’algoritmo del ministero non tiene conto dei punteggi e molti sono stati scavalcati da chi è più in basso in graduatoria: via ai ricorsi

TERAMO. Docenti teramani in rivolta per gli errori del sistema adottato dal ministero che assegna cattedre più vantaggiose, in zona, a chi ha poco punteggio, mentre trasferisce al nord, lontano dal luogo di residenza (e di scelta) i primi in graduatoria e i beneficiari della legge 104.

L'assegnazione dei posti nelle procedure di trasferimento, mediante calcoli che utilizzano un particolare algoritmo matematico che dovrebbe tener conto di punteggio e riserve di legge, è già diventato un caso nazionale: il malfunzionamento sembra interessare per lo più i docenti del sud, e a Palermo e Napoli molti insegnanti sono scesi in piazza; nel capoluogo campano la protesta si è trasformata in uno scontro con le forze dell'ordine. In provincia di Teramo sono 211 in totale i docenti interessati dalla mobilità, che con la legge della “Buona scuola” è diventata procedura nazionale. 22 insegnanti provengono dalla scuola dell'infanzia, 106 dalla scuola primaria e 83 dalla secondaria di primo grado.

Molti di loro, pur con punteggio alto o con diritto di agevolazione per la legge 104, si sono visti scavalcare da colleghi più in basso in graduatoria e spediti ad Ancona, in Emilia Romagna fino a Rovigo. «Abbiamo già presentato il reclamo all'ambito territoriale di Teramo, l'ex provveditorato, a quello regionale e al Miur», racconta una docente, «ora stiamo valutando se fare anche ricorso legale, anche se non crediamo possa portare a qualche risultato, poiché si tratta di una procedura nazionale. Bisognerebbe rifare le assegnazioni, ma siamo oltre 32mila docenti in Italia, è impossibile che accada». Il dirigente dell'ex provveditorato Massimiliano Nardocci spiega: «Ci sono arrivate molte proteste, ma al momento non sappiamo quantificare i presunti errori. Il ministero di certo interverrà per fare chiarezza». (e.m.)

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