Travolto dal treno finisce a processo e gli chiedono i danni

Per la tragedia sfiorata nel passaggio a livello di Bellante l’uomo alla guida dell’auto accusato di disastro ferroviario. E Ferrovie chiede 200 mila euro di danni

TERAMO. Il pm lo porta a processo con una citazione diretta a giudizio per disastro ferroviario e una società delle Ferrovie gli chiede 200mila euro di danni: finisce in tribunale il 58enne di Bellante che la sera del 6 novembre del 2014 era alla guida della macchina che, in prossimità di un passaggio a livello privato, venne travolta sui binari da un treno a Villa Rasicci di Bellante. L’uomo, Gelsomino Carusi (assistito dall’avvocato Amedeo Di Odoardo), aveva appena aperto il passaggio alzando manualmente la sbarra quando arrivò il treno che procedeva in direzione Teramo. Fortunatamente il convoglio non viaggiava a velocità sostenuta e sfiorò lateralmente l’automobile dell’uomo che rimase ferito con una lussazione alla spalla.

Il funzionamento dei passaggi a livello privati non dipende da allarmi sonori: vengono aperti con delle chiavi dai proprietari dei terreni privati su cui insistono. Come, appunto, nel caso di Villa Rasicci. Scrive il pm Bruno Auriemma nella citazione diretta a giudizio: « Per avere, in qualità di legittimo assegnatario delle chiavi lucchetto delle barriere ferroviarie, forniti dall’ente Ferrovia, cagionato per colpa pericolo di disastro ferroviario. In particolare alla guida della propria autovettura Renault Kangoo impegnava con la propria auto, dopo averne aperto le barriere, il passaggio a livello privato della linea ferroviaria».

Quella sera di due anni fa la tragedia sfiorata provocò rallentamenti e interruzioni su tutta la tratta ferroviaria e sollevò, ancora una volta, il problema di questo genere di passaggi a livello che continuano ad esistere nell’era dei più avanzati sistemi tecnologici. A dicembre la prima udienza del processo.(d.p.)

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