Truffa Euribor, un avvocato di Roseto fa tremare le banche

L’avvocato Andrea Sorgentone, che attualmente vive in Sardegna, sta facendo un braccio di ferro con Bruxelles per avere la sentenza sull’indice truccato: in ballo ci sono risarcimenti per 16 miliardi

ROSETO. È un avvocato rosetano, anche se residente in Sardegna, l’uomo che sta facendo tremare le banche per la vicenda dalla truffa dell’Euribor. Una truffa accertata ne dicembre 2013 dall’Antitrust dell’Unione europea, che ha sanzionato per 1 miliardo di euro le quattro banche (Deutsche Bank, Barclays, Royal Bank of Scotland e Societè Generale) responsabili aver truccato l’indice Euribor, ma per la quale è ancora difficile ottenere i risarcimenti perché l’Antitrust si rifiuta di pubblicare il suo provvedimento.

Ed è qui che entra in scena l’avvocato Andrea Sorgentone, 44 anni, esperto di diritto bancario con studio legale ad Alghero, le cui origini rosetane sono inequivocabilmente rivelate dal cognome. «Sono rosetano e orgoglioso di esserlo», afferma, «sono nato a Chieti solo per caso, perché mio padre era ufficiale e si spostava di continuo, ma la mia famiglia è di Roseto». Sorgentone gira mezza Italia seguendo il padre e a Roseto ci torna d’estate. Poi sposa una donna sarda e nel 2006 si stabilisce nell’isola.

Dove, svolgendo la professione legale come esperto di questioni bancarie, si imbatte nel provvedimento dell’Antitrust europeo che nel dicembre 2013 sanziona le quattro banche per avere fatto cartello manipolando a proprio vantaggio l’indice Euribor dal settembre 2005 al maggio 2008. All’Euribor è legata la maggior parte delle operazioni di finanziamento bancario, dai mutui casa ai leasing, dai derivati alle aperture di credito a tasso variabile. In base a tale indice vengono stabiliti i tassi di interesse e le banche l’avevano truccato per guadagnarci di più. In pratica chi ha contratto un mutuo, o ha fatto qualche altra operazione legata all’Euribor, in quei tre anni ha pagato interessi superiori al dovuto. Tanto per fare un esempio, per un mutuo di 150mila euro a 15 anni sarebbero stati pagati quasi diecimila euro in più di interessi.

«Io ho capito subito che si trattava di una bomba, dice Sorgentone, «e ho chiesto il provvedimento alla Commissione europea». Inizia così un lungo carteggio con Bruxelles, ma il provvedimento non viene reso noto: c’è, ma non si può divulgare perché – questa l’incredibile motivazione offerta all’avvocato rosetano dagli ineffabili funzionari di Bruxelles – non è stata concordata una versione pubblica della sentenza con le banche interessate.

Ma perché l’avvocato vuole a tutti costi la copia della sentenza? «Perché la decisione dell’Antitrust», spiega Sorgentone, che in Sardegna è il delegato di Sos Utenti, associazione di difesa dei consumatori che ha sede in Abruzzo, «in base al trattato europeo è vincolante per il giudice civile dei paesi membri, e quindi non potrà discutersi dell’erroneità dell’Euribor, ma solo dell’importo delle somme indebitamente pagate». Senza sentenza, invece, ottenere il risarcimento sarebbe più difficile.

«Le banche», sostiene Sorgentone», stanno solo puntando alla prescrizione: i casi del 2005 sono già prescritti perché sono passati dieci anni». Però, aggiunge, coloro che volessero intraprendere un’azione legale «possono chiedere l’interruzione della prescrizione attraverso il modulo disponibile sul mio sito www.sorgentone.com». Si calcola che solo in Italia i risarcimento potrebbero arrivare a 16 miliardi di euro; in tutta Europa addirittura a300 miliardi, sempre se tutti coloro che hanno pagato interessi non dovuti facessero causa alle banche. Ora si capisce perché hanno di che tremare.

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