Varrassi ripropone il piano dei maxi tagli

Gli ospedali di Atri e Giulianova i più penalizzati, al Mazzini chiude la chirurgia facciale. Parte tra le polemiche la discussione dell'atto aziendale studiato dal direttore generale della Asl

TERAMO. Sanità teramana in fermento. Arriva alla discussione nel consiglio dei sanitari l'atto aziendale delle polemiche. L'altroieri pomeriggio è stata avviata la discussione sul piano che ha causato già vari ricorsi al Tar al Consiglio di Stato e da ultimo alla Corte costituzionale. E subito gli animi si sono accesi. Anche se il grosso della discussione sull'atto aziendale si svolgerà martedì prossimo alle 15, quando il consiglio dei sanitari - mercoledì è stato eletto vicepresidente il segretario aziendale Anaao Gianni Boccia - vaglierà proprio le decisioni del direttore generale Giustino Varrassi per i futuro della sanità teramana. Il consiglio è infatti chiamato a dare un parere obbligatorio, ma non vincolante. Il passaggio obbligatorio avviene peraltro in un momento particolarmente delicato per la sanità teramana, dopo i due avvisi di garanzia recapitati al direttore generale.

L'ATTO AZIENDALE. Dopo una lunga serie di correzioni, l'atto aziendale della Asl di Teramo è stato pubblicato il 6 marzo. Si tratta ovviamente della proposta che la Asl avanza alla Regione. Tanto che l'allora sub commissario alla sanità Giovanna Baraldi qualche osservazione al documento l'ha fatta. Una delle principali riguarda alcuni "scostamenti" dalle linee guida regionali. Ad esempio queste per la Asl di Teramo prevedono unità operative complesse di chirurgia, mentre l'atto aziendale ne prevede 5 (a Teramo oltre alla generale c'è l'oncologica).

LA DISCUSSIONE. L'altroieri gli interventi hanno rilevato alcune scelte che suscitano perplessità. Quella più ricorrente riguarda la citazione nell'atto aziendale dei reparti affidati alla direzione universitaria. Questa citazione non è stata apprezzata da molti, in quanto l'affidamento all'università passa attraverso le decisioni della commissione paritetica Asl-Università. E la stessa commissione fra qualche mese dovrà valutare l'operato degli universitari (sono 14 le unità a loro assegnate) per cui sono possibili anche delle revoche. Insomma non c'è nulla di tanto certo da fissarlo nell'atto prima delle decisioni della commissione. Qualcuno ha fatto notare che il 118, secondo quanto scritto nel documento, affidato alla direzione universitaria.

Al momento in cui l'atto è stato scritto si mormorava che il prescelto fosse l'aquilano Franco Marinangeli, stretto collaboratore di Varrassi prima della nomina a direttore generale. Ma ora pare la nomina sia impossibile perchè sono venuti a mancare i requisiti. Fra le altre criticità rilevate, la chiusura dell'unità semplice di chirurgia maxillo-facciale, scomparsa dall'atto, dove opera, al Mazzini, il valido Paolo Di Emidio. Particolare l'istituzione di due distretti sanitari di base complessi: uno è a Roseto e l'altro sui Monti della Laga, però stranamente avrà sede a Teramo. Invece è stato fatto notare che non esistono unità complesse di fisica sanitaria.

Critico anche il presidente del comitato per l'ospedale di Giulianova Roberto Ciccocelli. Fa rilevare che dall'atto emerge che ‹‹che l'ospedale di Giulianova è sempre il più penalizzato››. E cita la chiusura del punto nascita ma anche che ‹‹a Giulianova si vuole togliere un servizio di allergologia che fa circa 12 mila prestazioni l'anno. A Giulianova, definito ospedale traumatologico dall'attuale governo regionale, c'è una unità semplice di ortopedia ed una unità semplice dipartimentale di radiologia››. E che il centro regionale di fisiopatologia della nutrizione viene declassato. L'appello è a correggere l'atto.

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