Vecchio stadio, area verde per famiglie

Gli architetti Romani e Bozzi presentano un progetto a Regione e Comune per il riutilizzo della struttura in centro

TERAMO. Un progetto per far rivivere il vecchio stadio comunale, salvaguardando alcune sue peculiarità ma anche assicurando un più ampio utilizzo. Lo hanno presentato gli architetti Roberto Romani e Alejandro Bozzi al Comune. E ora lo presentano alla città.

«L’idea di partenza è stata assicurare la presenza di acqua e verde in centro storico», spiegano Bozzi e Romani, «il discorso centrale è mantenere il vuoto urbano (non a caso le aree scoperte aumentano; ammontano a 10.750 metri quadri, ndr) e dargli una valorizzazione e una rifunzionalizzazione. Finora la struttura ha avuto solo un impiego calcistico, ora potrebbe averne diversi. Rispettando però la memoria storica, mantenendo la curva est che diventa palco e spalto allo stesso tempo. Così come viene mantenuto il perimetro del campo che diventa prato, con il dischetto del rigore e la porta». Sui due lati lunghi da una parte sorgerebbero spazi da destinare a farmer market per la promozione dei prodotti agricoli, con sopra un terrazzo che si collega a via dei Funari. «Ci sono dunque elementi di “cucitura” con Porta Romana e con il centro storico», continuano gli architetti, «dall'altro lato c'è un edificio diviso in tre blocchi, a due piani e a energia zero (autonomo dal punto di vista energetico) in cui sistemare servizi alla persona, con un laboratorio del terziario». Sono edifici a vetro con piante rampicanti e alla base vasche di acqua. Il lato corto dell’ex campo - che sarà leggermente inclinato per favorire la visione di manifestazioni - può essere utilizzato per eventi più piccoli, come spettacoli teatrali. Sotto l’area verde sorgerebbe un parcheggio sotterraneo con 250 posti e ingresso da circonvallazione Spalato «che in questa proposta subisce un certo potenziamento: non ci sarebbe più il muraglione, che scompare creando uno spazio aperto, accogliente, che dà immediato accesso all'area. Ovviamente tutto senza barriere architettoniche», spiegano Romani e Bozzi.

Il progetto si chiama “1913 -2013: da campo sportivo a parco urbano”. Il riferimento è alla prima partita di calcio a Teramo, anche se lo stadio fu costruito nel 1929. L’idea è stata già sottoposta, 18 mesi fa, alla Regione, al settore turismo e ambiente «in quanto tutto parte come promozione del territorio e della città». Poi è stata sottoposta al sindaco Maurizio Brucchi. A breve inizierà uno studio sul piano economico e finanziario per realizzare l’opera. «Stiamo individuando lo strumento urbanistico più idoneo: ce ne sono molteplici, sempre comunque nell'ambito del rapporto pubblico-privato. E' un intervento di pubblico interesse, si allontana da qualsiasi idea di speculazione e avrà dei costi contenuti».

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