Vernice corrosiva sull’auto dei vicini

La procura indaga per danneggiamento aggravato un teramano di 78 anni sorpreso dalle telecamere dei confinanti

TERAMO. Litiga con i vicini, una telecamera lo riprende mentre dal balcone butta vernice corrosiva sulla loro auto e finisce indagato per danneggiamento aggravato. E’ un campionario a volte divertente, ma troppo spesso sconcertante, quello che si ricava leggendo le raccolte di giurisprudenza condominale. Perchè i rapporti tra i vicini, e le statistiche lo confermano, sono sempre di più fonte inesauribile di litigi che vanno ad ingolfare le aule dei tribunali. L’ultimo caso, ma solo in ordine di tempo, arriva dal Teramano.

Protagonisti un uomo di 78 anni e una sua giovane coppia di vicini. Abitano in due villette a schiera di quelle confinanti e il caso ha voluto che nell’ultimo anno si sia siano affrontati e scontrati su alcuni lavori fatti nei giardini adiacenti. Ne è nata una controversia che nel tempo si è alimentata di piccoli e continui dissapori fino all’interruzione di ogni rapporto. Da qui, accusa la coppia di coniugi, è iniziata una serie di gesti vandalici: si sono ritrovati con le gomme dell’auto bucate fino al danneggiamento della vettura con della vernice corrosiva. A questo punto i due hanno deciso di dare corpo ai loro sospetti installando una piccola telecamera di videosorveglianza sul balcone della propria casa, telecamera rivolta sulla strada in cui ogni sera lasciano parcheggiata la propria autovettura.

Fino a quando le immagini confermano i loro sospetti: a buttare la vernice sul mezzo è il vicino di casa. I fotogrammi diventano l’arma usata per denunciare l’anziano vicino, il fascicolo approda in procura e il sostituto procuratore Davide Rosati indaga l’uomo per danneggiamento aggravato. Di recente il pm ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini basate proprio sulle immagini catturate dalla telecamera installata dai coniugi sul balcone della propria abitazione. E c’è da scommettere che anche questo alimenterà un nuovo fascicolo visto che il 78enne sembra intenzionato a controdenunciare i vicini per violazione della privacy proprio per l’installazione delle telecamere. Argomento quest’ultimo che, sempre a Teramo e sempre in un altro caso di litigi tra vicini, è finito al centro di un ricorso presentato al Garante per la protezione dei dati personali, autorità dello Stato con sede a Roma. Il Garante, in questo caso, ha giudicato il ricorso inammissibile perchè «non risulta, dalla documentazione in atti, che il trattamento dei dati personali abbia riguardato dati personali del ricorrente destinati a una comunicazione sistematica o alla diffusione e non sia, quindi, soggetto all’ambito applicativo del medesimo codice». Perchè il vicino titolare dell’impianto di videosorveglianza ha attestato «che le immagini vengono archiviate e automaticamente cancellate dopo 24 ore, salvo che non si renda necessario fornirle all’autorità giudiziaria qualora siano stati ripresi comportamenti illeciti».

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