Vertenze all’azienda fantasma

In tribunale le cause di 12 operai passati alla Sdg: chiedono di essere riassunti dalla Golden Lady

BASCIANO. Raccontano come se fosse una saga, divisa in tre parti, la loro allucinante esperienza con un’azienda fantasma. Sono 12 operai che dalla Golden Lady nell’aprile 2013 passarono alla “fantomatica” Sdg. Un’azienda che avrebbe dovuto produrre suole ma che – l’amara battuta è fin troppo facile – le suole le ha date ai lavoratori.

La novità è che sono iniziate le cause in tribunale per i 12 dei 40 operai che sono passati dalla fabbrica di calze di Basciano alla Sdg, in uno stabilimento nell’area della Golden Lady. I 12 sono assistiti dall’avvocato Stefano Mariano. Una prima tranche di udienze si è svolta per 7 davanti al giudice del lavoro Giuseppe Marcheggiani, che si è riservato: è attesa una ordinanza sulla base di una valutazione sommaria, dopo è prevista la sentenza. Il 15 settembre c’è stata la prima udienza per altri 5 davanti al giudice Maria Rosaria Pietropaolo.

I lavoratori nel loro racconto ricordano i vari passaggi, a cominciare da quando la Golden Lady parlando di crisi, prospettò «un’opportunità da non lasciarsi scappare», cioè il passaggio alla Sdg, che avrebbe assunto i primi 100 che ne avrebbero fatto richiesta. Così si sarebbero scongiurati 180 esuberi, mentre la Sdg, che doveva partire subito con la produzione, avrebbe garantito investimenti per 2 milioni. Da qui, il 24 aprile 2013, la conciliazione per i primi 20 volontari che rinunciano a impugnare il licenziamento e firmano contemporaneamente il contratto con la Sdg. Ma l’impatto con la nuova proprietà è duro: nel capannone non trovano macchine e non si vede nessuno che dica loro che fare. Ai 20, il 27 maggio, se ne aggiungono altri 20. «Passavamo le giornate in circolo, a conversare, ansiosi nel vedere che, oltre alla mancanza di macchinari, non veniva avviato alcun tipo di lavoro per la messa in funzione dell'azienda», ricordano. Il tutto senza percepire lo stipendio, quasi da subito. A ottobre i vertici della Sdg esibiscono le ricevute dei bonifici degli stipendi, in realtà mai versati. A questo punto un gruppo si rivolge a un legale e impugna il verbale di conciliazione. Gli operai raccontano della disponibilità della Golden Lady a riprenderli in fabbrica, poi smentita. Dopo lunghe trattative, a gennaio 2014, 28 operai accettano l'incentivo a chiudere la controversia. Ne restano 12 a chiedere il reintegro. Negato perchè «avrebbe compromesso la possibilità di accedere a un ulteriore anno di contratto di solidarietà», concludono, «versione, invece, smentita da una circolare stessa del ministero del lavoro». (a.f.)

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