Vestiti con marchi falsi, maxi sequestro

La polizia fa irruzione in appartamento di Martinsicuro trasformato in magazzino.

TERAMO. Avevano creato in un appartamento di Martinsicuro una vera a propria centrale per lo smercio di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti che venivano venduti sulle spiagge di tutta la costa teramana. E al momento dell’irruzione, martedì mattina, gli agenti della squadra mobile di Teramo si sono trovati davanti una specie di boutique di griffe false, da Belstaf ad Armani, da Monclair a D&G e ancora a Gucci. Da qualche tempo qualcuno aveva notato uno strano via-vai di bustoni con vestiti e accessori da quell’appartamento vicino al lungomare di Martinsicuro e aveva avvertito la polizia. Da qui gli appostamenti, durati più giorni, degli agenti della Mobile di Teramo, che hanno accertato che si trattava di un magazzino e di un laboratorio artigianale al tempo stesso. Infine ieri mattina l’irruzione degli agenti della Mobile e del reparto prevenzione crimine di Pescara: nell’appartamento c’erano sei senegalesi, che hanno tentato disperatamente di fuggire, tentando anche di inerpicarsi sui tetti, ma sono stati catturati.

I sei senagalesi, tutti clandestini, sono stati denunciati per violazione della legge sul diritto d’autore e per loro è stato disposto il rimpatrio immediato. Una volta perquisito l’appartamento la polizia ha capito di aver scoperto il centro di rifornimento di buona parte degli ambulanti abusivi che circolano su tutta la costa teramana. Ammucchiati in bustoni c’erano migliaia i jeans, magliette, giubbotti e piumini, occhiali, cinte, scarpe, portafogli, borse e anche un po’ di Cd. Il capo della squadra mobile, Gennaro Capasso, ritiene sia il più grande sequestro di merce contraffatta del 2009, secondo solo, negli ultimi anni, a uno avvenuto nel gennaio del 2008 in cui vennero sequestrati più di 12mila Cd. L’operazione è poi continuata in una seconda fase. E’ stata rintracciata la proprietaria dell’appartamento di Martinsicuro, S.A., una senegalese di 32 anni in regola con il permesso di soggiorno.

Per lei è scattata le denuncia in base alla norma del testo unico sull’immigrazione che dispone la confisca dell’appartamento affittato a clandestini. Per ora l’appartamento è stato sequestrato. «Abbiamo inferto un duro colpo», ha commentato Gennaro Capasso, «alla vendita di articoli con marchi contraffatti su tutta la costa teramana. Le indagini ora continuano per accertare ulteriori responsabilità». In sostanza la squadra mobile sta cercando i fornitori della merce. Nell’appartamento infatti si facevano solo piccoli lavori di cucito, ad esempio per applicare le etichette false (sequestrate in gran quantità) ma i capi d’abbigliamento e di pelletteria venivano prodotti altrove. Intanto l’altroieri agenti della questura di Teramo, del commissariato di Atri e del reparto prevenzione crimine di Pescara hanno svolto controlli sulle spiagge della costa sud della provincia di Teramo contro il commercio abusivo e la contraffazione.

Sono stati controllati decine e decine di venditori ambulanti di origine africana e asiatica. E due extracomunitari sono stati denunciati per per possesso di materiale contraffatto. Uno è stato arrestato per non aver ottemperato all’ordine emesso dal questore di abbandonare il territorio nazionale. Sequestro poi numeroso materiale contraffatto, dai capi d’abbigliamenti ai Cd, di varie marche.