silvi, nomina decaduta ma non le funzioni 

Vice capo dei vigili urbani La Cisl: «Storia grottesca»

SILVI. Un vicecomandante della polizia locale che non ha più titolo per esserlo, a detta della segretaria generale del Comune diSilvi, ma che porta ancora i gradi e nei fatti mantiene la funzione. E’...

SILVI. Un vicecomandante della polizia locale che non ha più titolo per esserlo, a detta della segretaria generale del Comune diSilvi, ma che porta ancora i gradi e nei fatti mantiene la funzione. E’ la vicenda – dai toni definiti «grotteschi» – segnalata dal segretario della Fp Cisl, Andrea Salvi. Il sindacato già nel giugno 2018 contestò la nomina a vicecomandante, avvenuta il mese prima con decreto del commissario straordinario, di Marcello Martella, chiedendo la revoca del provvedimento in autotutela.
A parte le perplessità esplicitate da Salvi sull’impellenza della nomina da parte del commissario prefettizio, il sindacalista informa che a sei mesi dalla contestazione la segretaria comunale, Francesca Diodati, ha ritenuto che «l’atto di nomina del vicecomandante, a firma del commissario straordinario, ha già cessato la sua efficacia all’atto di proclamazione del neo eletto sindaco di Silvi» e che quindi «l’ente non debba revocare l’atto di nomina essendo allo stato privo di efficacia».
«Se l’atto è allo stato privo di efficacia», osserva Salvi in una nota, «ci si chiede come mai il comandante facente funzioni non abbia disposto la cessazione dell’indosso dei gradi da tenente e come mai la segretaria consenta, incurante, che le sue disposizioni vengano platealmente ignorate minando la sua autorità quale garante della legalità dell’ente. La vicenda appare ancora più paradossale perché il comandante facente funzioni alla richiesta di un Rsu della Cisl Fp di conoscere se con tale atto di nomina si fosse procurato all’interessato un ingiusto vantaggio, ha fornito una risposta quantomeno singolare e bizzarra: poiché sulla la vicenda, pende procedimento penale presso la Procura della Repubblica, lo stesso ritiene “opportuno attendere l’esito delle indagini ai fini dell’ulteriore procedere”. Appare dunque incomprensibile che un comandante tutore della legge, seppur solo facente funzioni, in presenza di un procedimento penale, invece di revocare o sospendere l’atto che lo ha generato così come farebbe chiunque fosse minimamente dotato di buon senso, quantomeno per evitare la continuazione di un’eventuale reato, ritenga opportuno attendere la conclusione del procedimento. Anche perché, se una non auspicabile condanna porrebbe definitivamente fine alla vicenda, una, questa sì, auspicabile, archiviazione non attribuirebbe automaticamente legittimità alla nomina».
Il segretario della Fp Cisl invita dunque la segretaria comunale «a far sì che l’atto dalla stessa ritenuto già da molto tempo privo di efficacia, smetta di produrre effetti e, se non riesce a far valere la sua autorità, lasci l’incarico».
©RIPRODUZIONE RISERVATA.