Violenze di genere in aumento del 20% 

In provincia si cominciano a registrare diversi casi di “revenge porn”. Oggi a Pineto il seminario sul “Codice rosso”

TERAMO. In provincia di Teramo aumentano i reati contro le fasce deboli e in particolare quelli legati alle violenze domestiche e di genere. A confermarlo sono i numeri dei procedimenti penali arrivati in questi anni sul tavolo della procura, come sottolineato ieri mattina dal procuratore Antonio Guerriero in occasione della presentazione del seminario sulla nuova legge del “Codice rosso”, che si svolgerà questo pomeriggio a Pineto nella sala polifunzionale in largo Giuseppe Fava. Dal 2016 al 2018, in particolare, ci sarebbe stato un aumento di circa il 20% di queste tipologie di reati, a cui avrebbe fatto però da contraltare una diminuzione dei tempi delle indagini preliminari, passati in media da 193 a 164 giorni, a testimonianza di una risposta più rapida ed efficace a tutela delle vittime.
Nello specifico i procedimenti penali pervenuti in Procura per reati contro le fasce più deboli sono stati 657 nel 2018, di cui 129 per stalking, 102 per violazione degli obblighi di assistenza familiare, 188 per maltrattamenti contro i familiari, 39 per violenza sessuale. Ma non solo. Perché ad aumentare sono state anche le misure cautelari richieste dalla procura di Teramo, passate per queste tipologie di reati dalle 7 del 2016 alle 37 del 2018. «Abbiamo accertato anche a Teramo un aumento di questo tipo di reati», ha sottolineato il procuratore, «ma grazie alle nuove norme siamo riusciti ad operare una diminuzione dei tempi di indagine dando alle vittime una tutela più immediata». Con l’introduzione del cosiddetto “Codice rosso”, che prevede un’iter ancora più rapido e l’introduzione di nuove fattispecie di reato, come il revenge porn e il delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanente al viso, la Procura ha inoltre provveduto ad emanare nuove linee guida, destinate a rendere ancora più efficiente il lavoro svolto dai pm teramani. «La nostra è una società che non ha pietà per i più deboli», ha detto Guerriero, «e la nostra funzione come magistrati è proprio di tutelare le persone più vulnerabili. Per questo in Procura abbiamo costituito un apposito pool con i pm Silvia Scamura, Enrica Medori, Francesca Zani e Greta Aloisi, impegnando dunque su questi reati il 50 per cento delle risorse umane dell’ufficio». Inoltre in collaborazione con il consiglio dell’ordine degli avvocati e l’ordine degli psicologi la procura ha intenzione di attivare un osservatorio per le vittime di violenza di genere e domestica. Temi di cui si parlerà nel seminario di questo pomeriggio, presentato ieri da Guerriero insieme agli avvocati Rita Capannà Pisce, segretario dell’ordine, e Diana Giuliani, presidente del comitato pari opportunità, e al presidente dell’International police association, Alfredo Iasuozzi, che ha organizzato l’evento.
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